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Storia e materiali
Il taping ormai è entrato ormai in tutti i centri di fisioterapia come coadiuvante della terapia…ma cosa è???
Innanzitutto chiariamo che il taping è il nome del cerotto (generalmente colorato) che viene applicato sulla cute dei pazienti per modificare o indurre alcuni segnali verso il cervello del paziente. Da sempre in ambito sportivo si è usato come strumento molto importante l’utilizzo di cerotti adesivi NON elastici per determinare generalmente una stabilizzazione nell’articolazione dell’atleta.
Questi cerotti generalmente venivano (e vengono tutt’ora) utilizzati in casi come distorsioni, traumi, lussazioni di quelle articolazioni, cercando di dare non solo una stabilizzazione a quell’articolazione che ha subito un trauma, ma anche per mantenere nel corso dei giorni quelle manovre che il terapista effettuava durante la sessione di fisioterapia.
L’intuizione venne ad un chiropratico Giapponese di nome Kenzo Kase il quale elaborò un cerotto con una componente elastica (la cui percentuale varia da tipologia in tipologia) che, in base alla tipologia di problema, veniva applicato sulla cuta del paziente. L’intuizione nacque non solo dal fatto che questi cerotti hanno una componente elastica, ma anche dell’azione che esplica sulla pelle.
Per quanto riguarda i materiali questi cerotti colorati sono costituiti generalmente da cotone SENZA ALCUN INSERIMENTO DI FARMACO! Questo concetto è estremamente importante perchè ciò che comunemente si pensa, questi cerotti non hanno alcun tipo di medicinale inserito tra le fibre, ma è solo l’applicazione precisa (che deve essere ASSOLUTAMENTE eseguita da un fisioterapista) che genera un effetto benefico per il paziente.
Molto importante inoltre è il tipo di colla che viene utilizzata nel taping: questo tipo di colla è generalmente molto ben tollerata dai pazienti, i quali non lamentano generalmente nè allergie nè fastidi quando poi viene tolto il cerotto; stesso concetto inoltre è anche per la tinta del colore del taping (la quale non ha alcuna influenza sull’effetto che si va a ricercare) che nasce solamente per motivi estetici.
Le Applicazioni
Prima di parlare delle possibili applicazioni, è necessario specificare che questo dispositivo, sebbene venga oramai venduto anche in farmacia acquistabile quindi da chiunque, necessita non solo di una formazione professionale adeguata (condizione assoluta è la LAUREA IN FISIOTERAPIA) che permette non solo una ottimale applicazione, ma anche un effetto importante. Non basta sapere l’anatomia umana e muscolare, è necessario comunque conoscere aspetti neurofisiologici che, se non rispettati, possono portare ad effetti negativi per il paziente ( emicranie, tensionamento della fascia, irritazione riflessa delle radici nervose).
Le applicazioni del taping alla spalla devono logicamente essere secondarie ad un’attenta valutazione e da considerarsi come un finale di trattamento ben più complesso; personalmente nel mio studio non applico singolarmente taping, ma lo coadiuvo ad altre terapie mirate per la risoluzione del problema del paziente. Quando eseguo i continui corsi di aggiornamento professionale, si possono distinguere 4 grandi categorie di applicazioni:
- Taping ad azione drenante
- Taping ad azione stabilizzatrice
- Taping ad azione antidolorifica
- Taping ad induzione fasciale
Vediamo quindi in serie le varie applicazioni.
Taping ad azione drenante
Questo tipo di applicazione del taping svolge principalmente un’azione di drenaggio dei liquidi verso i linfonodi, favorendo lo sgonfiamento dei tessuti. Questo tipo di applicazione trova un grande spazio nelle terapie post-chirurgiche dove è necessario ridurre l’edema che si è formato nella zona trattata dal medico; nonostante sia secondaria, questa applicazione svolge anche un’inibizione della sensazione dolorifica favorendo quindi la guarigione del paziente. Grande è inoltre questa tecnica anche per tutte quelle donne a cui è stato tolto il seno per un tumore e che hanno un sistema linfatico in difficoltà a drenare i liquidi. Dai pazienti viene descritta generalmente come una sorta di “polipo” ed infatti le varie strisce del taping vanno ad intersecarsi tra loro, prendendo vari segmenti della cute rendendo più agevole il drenaggio di liquidi e dell’edema.
Taping ad Azione stabilizzatrice
Per quanto riguarda questa funzione, nell’articolazione della spalla trova la sua massima azione. Sia se si è tolto da poco un tutore per una qualche problematica che induceva un Dolore alla spalla o dopo una lussazione, questo tipo di tecnica trova un alto grado di gradimento da parte dei pazienti. La sensazione sulla spalla è molto piacevole in quanto sentono l’articolazione coattata e stabile: questo è ottenuto attraverso la messa in tensione massima del cerotto applicando secondo le linee di forza della muscolatura. Generalmente i pazienti che presentano una lassità legamentosa (o che subiscono continue lussazioni) trovano questo tipo di applicazione molto adatta alle loro condizioni. Applicando il taping alla spalla con azione stabilizzatrice viene meno la funzione drenante e antidolorifica a favore invece di un feedback del paziente riguardo alla stabilità e il senso di pienezza dell’articolazione.
Taping ad azione antidolorifica
Principale motivo e uso del taping, questa funzione viene svolta attraverso una messa in tensione sia della cute che dei vari muscoli su cui viene applicato il taping. La funzione di riduzione del dolore avviene attraverso il “blocco” dei recettori meccanici della pelle (i quali hanno una innervazione sensoriale profonda)dall’inviare il segnale doloroso al cervello. Ripeto ancora che l’applicazione del taping alla spalla rientra all’interno di un trattamento di terapia manuale più ampio attuo a ridurre questo problema di dolore alla spalla.
Come mostrato nel video quì sotto, la messa in tensione della cute e dei muscoli genera un immediato senso di piacere e riduzione del dolore da parte del paziente: la formazione di piccole pieghette del cerotto è normale in quanto proprio attraverso queste che avvengono queste pliche cutanee che bloccano il segnale nocicettivo.
Taping ad induzione fasciale
Questo tipo di applicazione sfugge dalle regole classiche dell’applicazione del taping, e rientra all’interno di un trattamento più ampio chiamato “manipolazione fasciale”. In questo tipo di trattamento viene fatta una sorta di riequilibratura attraverso test specifici di alcune aree (aree fasciali) che determinano poi tutte quelle patologie muscolo-scheletriche. Generalmente questo tipo di applicazione viene fatta ad una percentuale di tensione intorno all’80% della tensione massima e viene fatta non in direzione della muscolatura, ma per consegnare un feedback propriocettivo al paziente sulle posture che deve mantenere.
Un esempio è quello che per esempio viene applicato a livello del ginocchio che tende ad andare in iperestensione e si dà un feedback al paziente di “non andare” contro il tape. Si cerca quindi di ingannare il cervello lavorando sulla fascia e sul connettivo al di sotto della pelle, per favorire un recupero veloce e totale. In questo tipo di applicazione la qualità del taping è fondamentale per la riuscita del lavoro. Questo tipo di approccio permette inoltre al paziente di mantenere quelle posture correttive che gli sono state indicate dal terapista e disattivare quindi quegli atteggiamenti alterati che hanno portato a quella sua condizione.
Accortezze da adottare
La tecnica del taping alla spalla necessita comunque di alcune accortezze che sia il fisioterapista e il paziente devono tenere conto. Quando nel mio studio applico il tape sulla cute, devo esser sicuro che il paziente non abbia usato precedentemente alla terapia della crema idratante grassa: per questo motivo generalmente sgrasso sempre la pelle a prescindere (anche da detergere la cute dal sebo e sudore prodotto continuamente) con una soluzione alcolica.
Una volta pulita la pelle, applicando il tape devo tenere bene in mente la fisiologia e morfologia del muscolo a cui sto applicando il cerotto, per questo motivo è fondamentale rivolgersi a personale sanitario (esclusivamente fisioterapista) con un diploma nell’applicazione del taping.
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Da parte del paziente inoltre c’è la completa libertà di bagnare il cerotto e di potersi fare la doccia, con l’importante raccomandazione però di fare attenzione quando il cerotto viene bagnato di asciugarlo delicatamente attraverso una sorta di “tamponamento” con un asciugamano e di non utilizzare il phon per mandare via l’umidità. In questo modo si seccherebbe la colla che aderisce alla cute e il taping perderebbe aderenza, quindi: ATTENZIONE A NON ASCIUGARE CON IL PHON!
Un altro consiglio che mi sento spesso di consigliare ai miei pazienti è: quando dopo qualche giorno che è stato applicato il taping alla spalla i lembi si staccano, si può o tagliare la parte ormai non adesa mantenendendo però il corpo del taping attaccato.
Quando dopo ulteriori giorni, con la fisiologica produzione di sebo da parte della pelle, tutto il tape si sta staccando, è bene rimuovere tutta l’applicazione e recarsi nuovamente dal terapista.