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In questo articolo voglio parlarti di ciò che spesso si legge nei referti radiologici legati ad una lesione, cioè un problema al tendine del sottospinoso.
Anatomia del muscolo sottospinoso
Origine e inserzione
Il muscolo sottospinoso è uno dei muscoli che compongono la famosa “cuffia dei rotatori”. Si trova alloggiato nella fossa sottospinosa, cioè quella parte della scapola posta inferiormente a quell’ossicino orizzontale che sentite sulla scapola.
Di questa fossa il ventre muscolare del sottospinato ricopre tutta la superficie, andando a creare poi un tendine che si andrà ad inserire sull’omero, più precisamente nel trochite omerale (chiamato anche grande tuberosità dell’omero).
Azione del muscolo
Vediamo ora qual’è la funzione del muscolo sottospinoso nel complicato movimento della spalla. Infatti questo muscolo viene descritto da molti testi di anatomia come un muscolo che esegue una rotazione esterna della spalla.
Da recenti studi dinamici si è scoperto che questo muscolo esegue sì un movimento rotatorio esterno, ma si occupa in maniera importante anche di mantenere la testa dell’omero ben adesa nella sua posizione, evitando che possa andare incontro ad una lussazione.
Finito quà? Assolutamente no!
Perchè il muscolo sottospinoso, oltre ad eseguire i movimenti sopra descritti, si occupa anche di eseguire durante i movimenti anche un’azione di depressione della testa omerale verso il basso, permettendo che, insieme al movimento della scapola, questa mantenga i corretti parametri di azione biomeccanica ed evitare che si formino situazioni di sofferenza ai tendini come nell’impingement..
Innervazione del sottospinato
Estremamente importante è parlare dell’innervazione del muscolo sottospinoso. Sì perchè questo muscolo è innervato dal nervo sovrascapolare che si occupa, tra l’altro, dell’innervazione del muscolo sovraspinoso e della sensibilità di alcuni legamenti e dell’articolazione acromionclaveare.
Perchè è importante parlare di questo nervo? Perchè quando questo nervo che proviene dalla radice nervosa della quinta e sesta vertebra cervicale passa sotto al legamento trasversale della scapola e, nel momento in cui va ad innervare il muscolo sottospinoso, passa nell’incisura spino-glenoidea.
Voi direte “sì vabbè, ma che ci importa di questa innervazione?”
É importante conoscere questo aspetto perchè negli sportivi soprattutto che eseguono movimenti di rotazione oltre la testa (lanciatori di baseball per esempio) questo nervo può essere lesionato e determinare un’importante atrofia del sottospinato.
Problemi al sottospinoso
Parliamo ora dei problemi che occorrono a questo muscolo e per quale motivo si va a lesionare. C’è da dire una cosa però, questo muscolo determina nella maggior parte delle volte genera un fastidio che si manifesta una lesione o una infiammazione del tendine del sottospinato. Ma vediamo quindi nel dettaglio le varie situazioni e perchè questo muscolo può andare in sofferenza.
Tendinite sottospinoso (oppure sottospinato infiammato)
Questa è forse la situazione più comune a chi soffre di un dolore alla spalla e non riesce a tirare fuori un ragno dal buco. In questa condizione infatti parliamo di una infiammazione che coinvolge il tendine del sottospinoso.
Ma perchè avviene questo?
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Questa condizione si viene a creare in un lasso di tempo ampio, cioè è difficile che si creino le condizioni per un tendine infiammato in modalità rapida. Infatti generalmente questo tipo di infiammazione tendinea della cuffia avviene perchè si sono venuti a creare delle situazioni che hanno portato la spalla a lavorare in una maniera svantaggiosa.
Per quanto riguarda una tendinite al sottospinoso il meccanismo che la porta è una iperattivazione di tutti quei muscoli intrarotatori della spalla (gran dorsale, grande rotondo e sottoscapolare); quando questi hanno una predominanza, tendono a stirare continuamente quelli che fanno il movimento opposto.
É facile quindi capire che questo stiramento, per quanto il tendine abbia una capacità elastica, può evocare nel corso del tempo una tendinite e, successivamente una lesione del tendine del sottospinato.
Tendinosi del sottospinoso
No, non è la stessa cosa della tendinite poco fa descritta! (vi ho letto nel pensiero eh?!)
Quando parliamo di tendinosi si parla di una degenerazione (più o meno fisiologica) che in questo caso chiameremo come tendinosi del sottospinoso.
In questa degenerazione, a differenza della tendinite dove c’è una grande quota infiammatoria, ciò che viene a mancare è l’edema che viene mostrato in un reperto di risonanza magnetica alla spalla.
Nella tendinosi infatti il tessuto tendineo è solamente consumato, senza però avere un continuo rimaneggiamento da parte delle cellule infiammatorie; è semplicemente degenerato.
Questo ovviamente non vuol dire che nella tendinosi dobbiamo ignorare il problema, semplicemente dobbiamo andare a lavorare affinchè quella componente rimasta sana del tendine continui a lavorare nel miglior modo possibile.
Nella tendinosi infatti ciò che è bene sottolineare è che il tendine non ha nulla per cui mi si vieta di farlo attivare e rinforzare.
Ovviamente questo tipo di problema può capire sia con una tendinosi spalla dx che sx.
Calcificazioni Sottospinoso
Quando parliamo di calcificazioni entriamo in un ambito non proprio semplice.
Innanzitutto chiariamo cosa si intende per calcificazioni.
Le calcificazioni al sottospinato sono delle formazioni di calcio che si vanno a depositare lungo il percorso del tendine (e non sul ventre muscolare). Queste possono minare lo scorrimento naturale del tendine durante il movimento andando a creare un problema meccanico ai tendini.
Infatti queste formazioni calciche sul tendine possono irritare durante il percorso di scorrimento e creare dei fastidi non indifferenti. Infatti se parliamo puramente di calcificazioni, noi dobbiamo immaginarle come una sorta di sabbietta che si è depositata lungo il tendine del sottospinoso e che, durante il movimento di rotazione esterna della spalla, può creare una irritazione.
Non è raro infatti riscontrare che, a seguito di calcificazioni a questo muscolo, si vengano a creare delle infiammazioni locali che sono molto dolenti e che creano molto dolore alla spalla.
Trigger point
Anche se questo viene menzionato poco come problematica diretta del sottospinato, è forse una condizione più frequente di ciò che sembra.
Infatti questo muscolo, quando presenta un trigger point all’interno delle sue fibre muscolari, emana un dolore molto netto e preciso.
Infatti una sofferenza biochimica nelle fibre muscolari emana un dolore anteriormente cioè nella zona anteriore della spalla. Il paziente lo percepisce nel punto dove si trova il tendine del capo lungo del bicipite, con una sensazione come di un chiodo centrale che perfora la spalla e che fa malissimo in tutti i movimenti (tranne quello di estensione).
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Ma come si fa a chiarire se quel dolore è di pertinenza del sottospinoso oppure del capo lungo del bicipite? Basta sgranare quel punto!
Si sente infatti una sorta di cordicella che, se sgranata orizzontalmente, scatta. Ecco, se questo sgranare evoca un forte dolore, allora saremo davanti sicuramente ad una tendinite del capo lungo del bicipite.
Se invece questo dolore è presente nei movimenti ma quando si va a palpare la zona non si sente nulla come dolore, probabilmente saremo davanti ad un problema legato al trigger point del sottospinato.
Sottospinato test
Vediamo ora qual’è il test specifico che noi addetti ai lavori utilizziamo per vedere se c’è una lesione al tendine del sottospinato.
Non esiste un nome specifico per il test del sottospinato, che infatti a livello accademico internazionale viene chiamato “Test del sovraspinoso”.
Ma come si fa? Vediamolo insieme!
- Il paziente si trova in piedi e con il gomito dell’arto in esame flesso circa intorno ai 90°.
- A questo punto l’esaminatore esercita una forza sull’avambraccio diretta verso l’interno. Il paziente invece deve eseguire quindi un movimento contro resistenza in direzione opposta, quindi eseguendo una rotazione esterna.
- Se il paziente avverte dolore, una fatica importante oppure una impossibilità a compiere il gesto, vuol dire che è presente un problema al tendine sottospinato.
Questo test può essere performato, per cercare di ridurre l’attività posteriore del deltoide, anche in un altra posizione. Infatti può essere eseguito eseguendo sempre un movimento di rotazione esterna contro resistenza, ma partendo dalla spalla abdotta di 90°.
Vi inoltro anche visivamente come viene eseguito questo esame così potete avere anche un miglior riferimento sul test del sottospinato.
Trattamento per il muscolo sottospinato con dolore
Vediamo ora qual’è il modo per interfacciarsi e migliorare un dolore al tendine del sottospinato infiammato.
Ciò che consiglio inizialmente è quello di eseguire una visita con un medico specialista (in questo caso ortopedico) in modo da inquadrare bene il problema e fare una diagnosi certa.
Sicuramente però, l’approccio Fisioterapico è quello più importante da eseguire. Sì perchè solamente attraverso un approccio completo e conservativo si potrà ripristinare la forza e il movimento senza dolore.
Mi viene molto da sorridere quando vedo pazienti che sono andati da un medico e la prima opzione proposta per sistemare il dolore alla spalla è quello chirurgico.
ATTENZIONE!!!!!
Sì perchè, come evidenziato a livello di pubblicazioni internazionali, l’approccio conservativo (quindi fisioterapico) è quello da preferire e i cui risultati sono pressochè identici a quello chirurgici.
Come funziona la fisioterapia per il tendine sottospinato?
Ovviamente tutto parte da una valutazione anamnestica, radiologica e funzionale che mi permette all’interno del mio studio di avere un quadro della situazione ampio e dettagliato. Detto ciò, è fondamentale quindi capire per quale motivo quel tendine sta soffrendo e perchè è andato incontro ad una infiammazione.
Generalmente io a problematiche di questo genere mi approccio in maniera mista, cioè sia attraverso delle tecniche avanzate di terapia manuale sia attraverso una partecipazione attiva del paziente.
Infatti per questo motivo una tecnica che amo e che trova grande efficacia nella spalla è la metodica Mulligan. Attraverso un riposizionamento manuale dell’articolazione in posizione fisiologica abbinata al movimento attivo, è possibile riportare l’articolazione a muoversi senza dolore.
In maniera completamente indolore trova una grande applicazione anche la metodica Strain Counterstrain per l’approccio al dolore alla spalla. Infatti attraverso posizioni mantenute per 90 secondi, è possibile ripristinare dei movimenti bloccati e riportare il distretto a muoversi senza problemi.
Sottospinato esercizi
Abbiamo detto inoltre come sia fondamentale nell’approccio terapeutico anche un continuo esercizio per recuperare il movimento e la forza del tendine. Infatti chi ha detto che in caso di una tendinite del sottospinato non bisogna far lavorare il muscolo????
É bene certo che il carico di lavoro sia graduale e progressivo, ma bisogna assolutamente recuperare il movimento e cercare di ridurre l’infiammazione facendo funzionare al meglio il muscolo.
Ovviamente questi esercizi devono essere consigliati esclusivamente dal vostro fisioterapista (nel caso in cui vogliate prendere un appuntamento e contattarmi cliccate quì!) che dovranno essere proporzionali al vostro stato di salute.
Vi mostro quà sotto degli esercizi molto ben fatti per il recupero della forza nella rotazione esterna (attivando quindi il muscolo sottospinoso).
Oltre a questi esercizi specifici, può essere utile anche gestire il dolore alla spalla con un rinforzo della muscolatura stabilizzatrice non solo dell’articolazione, ma anche della scapola.
Vi mostro quindi un mio video in cui spiego alcuni esercizi per la gestione e la riduzione del dolore alla spalla e al muscolo sottospinoso.
Fonte: Pubmed