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Osteofiti Cervicali

osteofiti cervicali
Indice dei contenuti

Cosa Sono

vertebra tipica cervicale

Prima di parlare di osteofitosi, è bene eseguire un riepilogo sull’anatomia del tratto cervicale e analizzare la sua conformazione, proprio per poter capire meglio cosa sono queste formazioni.

La colonna cervicale è composta da 7 vertebre che vanno dall’occipite (la base del cranio) fino alla prima vertebra toracica: queste vertebre rispetto alle altre della colonna sono quelle che hanno più mobilità e la cui conformazione risulta essere diversa dalle altre, in quanto hanno una parte centrale più piccola rispetto a quelle lombari o toraciche.
Il midollo spinale passa all’interno del canale midollare, da cui fuoriescono i vari nervi spinali che, nel caso del tratto cervicale, si dirigono verso gli arti superiori innervando i muscoli e ricevendo la sensibilità tattile delle mani e di tutto il braccio: questi nervi fuoriescono dal midollo attraverso un piccolo passaggio tra il processo trasverso e il corpo vertebrale.

Gli osteofiti cervicali sono delle neoformazioni ossee che si generano a livello vertebrale in seguito ad un ripetuto stress meccanico e che possono posizionarsi in svariati punti a livello delle vertebre.
Nel segmento cervicale questi generalmente si posizionano o a livello delle faccette articolari (superfici su cui si articolano le vertebre soprastanti e sottostanti) o a livello del punto in cui passano i nervi spinali.

Le Cause

postura errata davanti al monitor
postura errata davanti al monitor

La creazione di queste formazioni ossee proviene da alcuni fattori che possono esser ricercati sia a livello del corredo genetico sia a livello delle abitudini di movimento durante l’arco della vita.

Studi hanno dimostrato come sia presente in alcune persone una predisposizione genetica alla precoce degenerazione della cartilagine nelle varie articolazioni, determinando quindi una più probabile formazione di tessuto fibroso e sintomatologia dolorosa nel paziente.

Oltre però al corredo genetico, il fattore principale che può generare degli osteofiti cervicali è uno stile di vita e una postura alterata: biomeccanicamente il nostro corpo è capace di adattarsi alle varie situazioni con una straordinaria efficenza, se però vengono a crearsi alcuni squilibri, nel medio-lungo periodo il corpo presenta questa adattabilità con fenomeni degenerativi.
É il caso degli osteofiti: il mantenimento per lungo tempo di posture alterate (vedi ore e ore passate davanti al computer) possono alterare l’assetto muscolo-scheletrico con conseguente formazione di osteofiti.

Per far capire in maniera più semplice cosa predispone a questa situazione possiamo fare questo esempio:

pila di scatoloniImmaginate la colonna vertebrale come una serie di scatole impilate l’una sull’altra: se queste scatole sono posizionate tutte nella posizione corretta, la gravità agisce su di esse in maniera uniforme distribuendo il peso esercitato equamente.
Se però accade che qualche scatola (anche una sola ne basta) si posiziona in una posizione non più allineata ma spostata lateralmente o in avanti, la gravità che esercita una forza dall’altro verso il basso distribuirà il peso in maniera non più uguale ma asimmetrica, andando a sovraccaricare le strutture più laterali.
Nel breve periodo questo non avrà ripercussioni, ma se questa forza rimane nel corso del tempo, si avranno conseguenze come asimmetrie, instabilità e rischio di crolli.
Questo esempio risulta essere adatto per concepire come l’equilibrio biomeccanico che avviene tra le varie vertebre risulta essere fondamentale; nel caso in cui siano presenti delle alterazioni muscolari che modificano la posizione e l’assetto delle varie vertebre, queste andranno inesorabilmente nel corso del tempo incontro a fenomeni come artrosi e osteofiti cervicali.

Ciò che è fondamentale capire è che lo stile di vita e le posizioni che si assumono durante l’arco della giornata, seppur istantaneamente non incidono gran chè sulle strutture, comunque inviano un segnale di posizionamento al cervello che andrà ad adattare i muscoli e le altre strutture per andare ad accomodare quelle informazioni che gli sono giunte. Per questo motivo è necessario controllare costantemente il processo di postura che si ha in ogni momento.

Sintomi

Essendo delle strutture ossee che si formano nel tempo, queste non hanno una innervazione specifica, nè tantomeno acquisiscono una sensibilità posizionale, la formazione di questi osteofiti cervicali non danno un sintomo preciso, fino a che questi disturbano la motilità articolare oppure creano una compressione meccanica sulla radice del nervo.
osteofiti cervicali

I sintomi delle osteofiti cervicali sono associabili ad una degenerazione artrosica e discale:

Logicamente non tutti i sintomi possono esser presenti contemporaneamente e in tutte le persone, dipende da condizione a condizione che il medico e il fisioterapista sanno interpretare adeguatamente.

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La Diagnosi

osteofita cervicale rxPer valutare la posizione e la conformazione degli osteofiti cervicali risulta essere sufficiente una semplice lastra, la quale è in grado di valutare innanzitutto l’eventuale presenza di questi speroni ossei e la loro localizzazione.
Un parametro molto importante che il radiologo valuta è anche la condizione di spazio a livello del disco intervertebrale: molto spesso infatti avviene un assottigliamento di questo con conseguente riduzione della capacità di sopportare il peso e una più facile insorgenza di infiammazione e dolore.

Un parametro che deve esser monitorato è anche il posizionamento che questi osteofiti hanno: infatti nella maggior parte dei casi questi non arrecano particolare danno alla colonna cervicale; ci sono però delle condizioni in cui possono determinare disturbi molto importanti come irritazione delle radici nervose (con sintomatologia simili all’ernia cervicale) oppure andare a irritare le pareti dei vasi dell’arteria vertebrale (che irrora il cervello e l’orecchio interno).

Quando invece si deve monitorare in più piani la condizione dell’osteofita può essere utile indagare attraverso un’indagine radiologica a scansioni (TAC) per osservare se per caso l’osteofita genera una compressione come abbiamo detto sull’emergenza del nervo oppure se crea un qualche disturbo al movimento delle articolazioni tra una vertebra e l’altra.

Nel video quì sotto è possibile vedere in maniera molto semplice come si formano e cosa generano gli osteofiti cervicali

Consigli Utili

sedia ergonomicaSe anche tu soffri di questi fastidiosi osteofiti cervicali sicuramente è il caso di metter mano alla tua situazione: è bene capire che se non si modificano alcuni aspetti della giornata e alcune abitudini posturali, il rischio che gli squilibri che li hanno generati, possano portare ad ulteriori ed invalidanti conseguenze.

Per questo motivo ho deciso di darvi alcuni consigli che possono essere utilizzati nella giornata lavorativa e che possono migliorare tantissimo la vostra sintomatologia.

Infatti se sei una persona che passa molte ore davanti ad un monitor e soffri a stare in una posizione scorretta davanti al computer, è perché non hai magari dei supporti adatti; infatti nella scelta della sedia è importante valutare anche l’assetto globale della colonna e di come questa è mantenuta durante l’orario lavorativo.

Questa sedia infatti è altamente Ergonomica e indicata dall’Associazione Italiana Fisioterapisti come quella più adatta per mantenere in salute la colonna (soprattutto a livello cervicale). Attraverso dei comodi supporti sulle ginocchia, l’asse della testa e della colonna è mantenuta e viene incentivata a rimanere in una fisiologica posizione. É possibile acquistarla su AMAZON cliccando sul bottone quà sotto.

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Sicuramente mi starete chiedendo: e per chi ha un monitor in una posizione non idonea per il collo, come si fa a posizionarlo in maniera orizzontale rispetto alla nostra visione? Utilizzando un comodo alza monitor che è venduto proprio da AMAZON e che vi permetterà di regolare con comodità la vostra postazione lavorativa senza stressare le vertebre cervicali.

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In ultimo, nei momenti invece di svago in cui ci piace giocare sul letto/divano con il nostro cellulare o tablet, è molto importante non rimanere ore e ore con il collo piegato in una posizione non idonea e che mettono un grande stress alle strutture molli del collo. Per questo motivo ho trovato questo fantastico supporto da utilizzare nel vostro momento relax senza sforzare inutilmente il collo. Se invece avete bisogno di avere un buon riposo e non sapete quale cuscino utilizzare, uno dei migliori è sicuramente quello in memory foam, capace di accogliere il vostro collo e non dare quella controspinta che vi potrebbe disturbare il sonno.

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Se avete inoltre bisogno di un maggior approfondimento su quale cuscino scegliere per la cervicale, ho scritto questa guida proprio per aiutarvi meglio nella scelta.
Inoltre oltre alla scelta del cuscino, è importante anche sapere come dormire con il dolore cervicale: cliccando sul link avrete tutte le informazioni necessarie per aver garantito un riposo sereno e senza dolore.

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Trattamento

Il trattamento per gli osteofiti cervicali risulta essere prevalentemente di tipo conservativo, in quanto non rappresentano un’urgenza chirurgica tale da dover intervenire con urgenza.

L’approccio farmacologico in questa tipologia di problema risulta essere poco efficace, in quanto generalmente dal medico vengono prescritti alcuni farmaci antinfiammatori o antidolorifici (tachipirina) ma che però non incidono sul vero problema, ma solo sull’eventuale reazione infiammatoria che l’osteofita genera.

Il trattamento chirurgico è utilizzato raramente in quanto può risultare pericoloso agire a livello della colonna vertebrale in una parte così alta, con il rischio di lesionare il midollo andando a generare una tetraparalisi. Quando l’intervento chirurgico risulta essere la via migliore di trattamento, oltre all’eliminazione dell’osteofita che arreca danno, viene eseguita anche una protesi discale per correggere la degenerazione del disco intervertebrale: i risultati però al momento non risultano essere molto incoraggianti nel breve e medio periodo dopo la chirurgia.

Generalmente invece il trattamento conservativo viene eseguito con la fisioterapia con un terapista specializzato in problematiche muscolo-scheletriche, attraverso un riequilibrio delle forze che agiscono a livello del rachide cervicale.

Primo fra tutti il trattamento con il pompage cervicale è una tecnica che viene suggerita al paziente anche in fase acuta: infatti attraverso questa messa in tensione del distretto sia muscolare che articolare, permette di dare un immediato sollievo al collo che risulta essere bloccato e con un alto indice di dolenzia.
Inoltre in questa fase è bene andare ad interfacciarsi attraverso un trattamento di tipo “Fasciale” nei distretti che sono legati in maniera molto intima con il sistema nervoso autonomo: esistono infatti alcuni muscoli che vengono iperattivati quando c’è un qualche problema che irrita e crea una risposta dolorosa da parte del sistema nervoso. Attraverso quindi questo tipo di approccio è possibile indurre una diminuzione importante della reattività e dell’irritabilità del sistema muscolo-scheletrico in maniera veloce e duratura.

posturale mezieres

Anche utilizzando i vari ganci che si utilizzano nella Fibrolisi Meccanica si ottengono fantastici risultati nel trattamento di quei blocchi muscolari che limitano i movimenti del paziente e che lo rendono molto dolente.
Uno dei trattamenti migliori invece da eseguire è la “ginnastica posturale mezieres” in quanto in maniera globale è possibile riequilibrare il sistema muscolo-scheletrico allentando tutte le tensioni che incidono negativamente sul rachide cervicale, favorendo anche una detensione delle strutture molli con conseguente beneficio.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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