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Se stai leggendo questo articolo, è perchè sicuramente non ce la fai più di avere un continuo dolore in mezzo alle scapole e stai cercando su internet le cause e le soluzioni.
É così vero?!
Ho scritto questo articolo proprio per guidarti e aiutarti a capire come gestire meglio questo problema e come, affidandoti ad un fisioterapista esperto, potrai dire ciao ciao al tuo fastidio.
Le cause più frequenti
É necessario effettuare una premessa breve di origine anatomica che permette di capire meglio le cause di questo disturbo:
la zona toracica è formata da alcuni muscoli molto importanti che svolgono un’azione sia per la motilità degli arti superiori sia per la correlazione con il sistema respiratorio.
Il movimento scapolare che permette l’orientamento del braccio lungo lo spazio adiacente all’uomo è garantito anche da una sincronia della scapola sul piano toracico, la quale deve orientarsi per permettere all’omero (l’osso della spalla) di muoversi con fluidità e leggerezza.
Nella correlazione con il sistema cardiorespiratorio la zona toracica risulta essere molto correlata, in quanto nelle patologie cronico-ostruttive che colpiscono molti pazienti, avendo loro una ridotta capacità di incamerare aria e un’evidente difficoltà durante l’espirazione, questi utilizzano alcuni muscoli accessori che possono determinare anche alterazioni morfologiche con conseguenti dolori toracici.
Inoltre sono presenti nella zona i punti con cui le varie coste si legano posteriormente alle vertebre toraciche e che, durante la respirazione, a volte possono bloccarsi.
Vari possono essere i problemi che rendono il paziente molto sofferente con un dolore tra le scapole:
- Retrazioni miofasciali: queste situazioni si generano nel corso del tempo, in maniera molto correlata con l’attività lavorativa svolta, e consistono in accorciamenti del tessuto connettivo che avvolge i muscoli toracici e che quindi sfiancano la resistenza dolorifica mostrandosi con un forte dolore.
- Trauma: un trauma diretto nella zona dorsale può mostrarsi anche dopo qualche giorno dall’evento, ma manifestarsi con una forte intensità e un importante limitazione funzionale.
- Trigger point: chiamati anche “punti grilletto”, sono delle fibre muscolari che risultano essere sofferenti per alterazione del microcircolo con conseguente ischemia di queste zone muscolari e che hanno la capacità di irradiare un dolore molto forte sia nella stessa zona a cui appartengono sia anche a distanza.
- Alterazioni muscolari anteriori: Anche i muscoli anteriori del torace possono indurre una condizione per la quale il Sistema Nervoso Centrale per bilanciare e compensare aumenta il tono muscolare dei muscoli posteriori con conseguente dolori tra le scapole.
- Disturbi dell’emotività: che la psiche sia strettamente collegata al sistema muscolo-scheletrico è cosa nota, ciò che risulta essere difficile da valutare è l’individuazione delle cause che portano a un’atteggiamento più introspettivo che si manifesta anche con un’aumento della cifosi dorsale con conseguente alterazione posturale.
- Disturbi respiratori e cardiaci: nei pazienti affetti da BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) o da problematiche cardiache, l’utilizzo dei muscoli accessori respiratori (pettorali, scaleni, elevatori della scapola) associati ad una ipomobilità del diaframma portano a cambiare la propria conformazione scheletrica della schiena per permettere ai polmoni di ossigenare il sangue.
- Posture errate: spesso il mantenimento del busto in una posizione viziata o protratta nel tempo (stare seduti a lavoro o davanti ad un computer) può generare un’alterazione morfologica che sfocia in un dolore alle scapole.
- Problemi viscerali: un problema riguardante lo stomaco, l’esofago o i polmoni possono portare ad un disturbo doloroso in sede toracica, molto invalidante e che va assolutamente monitorato e analizzato.
- Disturbi costali: molto spesso, per un trauma oppure un semplice colpo di tosse, le varie articolazioni composte tra coste e la vertebre dorsali possono andarsi a bloccare, determinando un fastidio puntiforme molto intenso con un male alle scapole.
Come comportarsi
- Come primo step è molto importante effettuare un indagine radiologico (RX) per monitorare a livello radiografico se c’è qualche alterazione a livello del sistema scheletrico che può far pensare all’origine del problema. Ciò che consiglio sempre è non farsi prendere dalla tentazione di cercare su internet il significato del referto emesso dal medico radiologo, in quanto il più delle volte ci si ritrova con maggior confusione rispetto a prima e aumentando l’ansia per la condizione dolorosa.
- Fondamentale quindi far vedere il referto da voi eseguito ad uno specialista (in questo caso o da un ortopedico o da un fisiatra) il quale saprà leggere in maniera corretta l’indagine radiologica; successivamente quindi il medico effettuerà una visita andando ad indagare, seguendo le indicazioni dell’RX, se sono presenti spasmi muscolari, se ci sono a livello tissutale delle aderenze e andando a palpare tutta la colonna.
Lo specialista andrà quindi ad indagare sulla causa del problema, che potrà essere di differente natura, andando quindi a suggerire una diagnosi e un corretto inquadramento del problema; è importante ricordare però che, essendo la medicina non una scienza esatta, ogni medico andrà ad indagare secondo la sua preparazione e secondo la sua esperienza. Consiglio quindi di rivolgersi a specialisti che siano affermati e che abbiano buone referenza (il passaparola rimane comunque un elemento di marketing fondamentale oggigiorno).A questo punto il medico può percorrere due strade:
• Lo specialista è certo della propria diagnosi e della corretta alterazione, che prescrive un trattamento farmacologico e un trattamento fisioterapico.
• Durante l’esame obiettivo il medico non è giunto ad un corretto inquadramento della problematica, richiedendo quindi altri esami radiologici come Risonanza magnetica, TAC ed ecografia.
Il Trattamento
Generalmente il trattamento prescritto dal medico è quello classico riguardante una problematica muscolo-scheletrica: cortisone e miorilassante per circa una settimana.
Quest’ultimo si utilizza nei casi in cui subentri una contrattura muscolare, permettendo quindi alle fibre di rilasciarsi e aiutare nel recupero. Gli antinfiammatori non steroidei o il cortisone sono molto importanti per combattere l’infiammazione che spesso è alla base del problema del paziente.
C’è da dire però che questo tipo di approccio per il dolore al centro delle scapole è qualcosa che può attutire il disturbo, ma ovviamente non agisce sulla causa, che sarà spesso da ricercare nelle disfunzioni che creano quel malessere.
Il trattamento fisioterapico invece è estremamente importante è serve a curare e a correggere il disturbo che ha generato il dolore tra le scapole.
Ciò che risulta essere importante è che è necessario farsi valutare e trattare da un fisioterapista vero, non i sedicenti massaggiatori o operatori di salute, i quali non hanno le competenze adeguate nè la preparazione universitaria e scientifica capace di poter risolvere in maniera efficace il disturbo.
Il primo intervento del fisioterapista deve essere quello di spegnere il campanello di allarme che il corpo del paziente ha ed è quello di combattere il dolore, attraverso alcune terapie sia fisiche (Tecar, laser, ultrasuoni ecc) sia attraverso il trattamento manuale con tecniche dolci e che permettano al corpo di recuperare la propria fisiologia e la propria conformazione: tecniche di pompage sia articolare che muscolare, taping neuromuscolare, massoterapia. Ricordo che è molto importante iniziare la fisioterapia in una fase non acuta, ma subacuta, nella quale non c’è il rischio di esacerbare il dolore del paziente.
Come secondo step è fondamentale iniziare a curare e a risolvere il problema del paziente, il quale viene affrontato in maniera ottimale con la ginnastica posturale Mezièrés, capace di riequilibrare la muscolatura e il tessuto connettivo, e attraverso un riequilibrio miofasciale. La rieducazione posturale va eseguita solamente una volta a settimana in quanto questa metodica, essendo molto efficace e molto potente per l’organismo, è sufficiente eseguirla una volta a settimana.
Alla base di tutto il percorso riabilitativo è basilare strutturare un protocollo personalizzato del paziente, in quanto non tutti i dolori sono uguali.
Esercizi da casa
Partendo dal presupposto che non tutti hanno la stessa condizione e non tutti hanno il bisogno di eseguire certi movimenti, nel video sottostante è possibile vedere alcuni esercizi che possono esser svolti a casa per attenuare il dolore tra le scapole.
Ciò che è però fondamentale è che questi esercizi non sostituiscono il trattamento e la valutazione da parte del fisioterapista, che deve avvenire con efficacia per permettere una guarigione totale.
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