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Sì lo so, hai un grossissimo dolore che ti limita il movimento della spalla, hai fatto una risonanza e nel referto c’è scritto che hai un conflitto subacromiale, vero?!
Beh, in questo articolo proviamo a fare chiarezza e scopriamo insieme innanzitutto cos’è questa condizione e come puoi risolvere questo problema senza farmaci e senza operazione chirurgica.
Cos’è il conflitto subacromiale?
Dobbiamo però, prima di parlare della cura, capirci bene su cosa sia effettivamente questa “sindrome da conflitto subacromiale”.
La corretta definizione infatti è:
Il Conflitto subacromiale è una condizione di infiammazione creata da un continuo attrito di alcuni tendini al di sotto dell’acromion della scapola.
Questa condizione può rimanere silente per molto tempo fino a che non si palesa con un forte dolore alla spalla ed una impossibilità a muovere liberamente l’arto superiore.
Ecco quindi spiegato il perchè molte persone che hanno questo tipo di disturbo si rivolgono ad un medico e poi ad un fisioterapista per ridurre il dolore e recuperare il movimento completo.
Conflitto subacromiale cause
Prima di parlare effettivamente come guarire e come stare bene con la spalla che soffre della sindrome da conflitto subacromiale, è bene spiegare velocemente per quale motivo si viene a creare questa condizione.
Infatti tu che stai leggendo, avrai cercato questa parola perchè hai dolore alla spalla e il tuo medico ti ha prescritto di fare una risonanza magnetica, che ha evidenziato questo conflitto sottoacromiale.
Beh, devi sapere però che il problema non nasce quando ha cominciato a farti male la spalla, bensì molto prima.
Sì perchè questa situazione nasce da un movimento di tutto il complesso della spalla che avviene in maniera errata: questo determina che, a lungo andare, si è venuto a creare un conflitto scapolo omerale. Questa condizione ha generato quindi un continuo sfregamento del tendine del del muscolo della cuffia, nello specifico il sovraspinato che, a lungo andare, ha generato infiammazione, dolore e disturbi alla salute del tendine stesso.
Ma come viene questo impingement subacromiale?
Avviene perchè la scapola, durante i movimenti di elevazione dell’arto superiore, oltre ai movimenti di rotazione interna ed esterna, deve eseguire un movimento di rotazione sull’asse sagittale, quello che viene chiamato comunemente “Tilt anteriore o posteriore”.
Succede, come nel caso della sindrome da impingement, che il movimento rotatorio posteriore viene inibito (a causa molto spesso di muscoli che lavorano troppo come il piccolo pettorale e da altri che non lavorano per niente come il muscolo dentato anteriore); questo quindi crea una condizione di questo spazio già di per sè molto piccolo.
Ricordiamo che lo spazio al di sotto dell’acromion spalla è delimitato infatti superiormente dall’acromion, dal legamento coraco-acromiale, dal processo coracoideo, dall’omero e dal tendine del capo lungo del bicipite, inoltre fondamentale è la presenza in questo spazio di una borsa sierosa che idrata e funge da cuscinetto nella parte.
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Capite quindi che un’alterazione di alcune dinamiche di movimento provoca una costrizione di questo passaggio del tendine con conseguente infiammazione e danno a carico del tendine.
Conflitto sub acromiale sintomi
Questo è forse la parte che sicuramente potrete dire voi a me, nel senso che, mentre in altre situazioni non è detto che siano presenti tutti i sintomi, nella spalla e nella sindrome da riduzione dello spazio subacromiale sono presenti quasi sempre tutti i sintomi.
Questi sono:
- Sensazione di calore: il paziente riferisce quasi sempre di avvertire una sensazione di calore interno all’articolazione, sia che esso sia accompagnato da movimento o che sia a riposo.
- Dolore intenso sia con il movimento che a riposo: il dolore è veramente molto intenso, soprattutto nelle fasi acute. Infatti è veramente difficile per chi soffre di un conflitto acromiale alzare normalmente il braccio; si creano compensi che coinvolgono tutte le altre articolazioni e distretti per vicariare il movimento difficoltoso.
- Comparsa di dolori anche in altri distretti: sì perchè nel momento che si ha dolore localizzato sulla spalla, il corpo ha necessità di muovere comunque l’arto, seppur con difficoltà. Ecco quindi che si “aggrappa” alla zona cervicale generando un dolenzia al collo, fastidi alla nuca, fenomeni di dolore al gomito e al movimento del polso
- Riduzione della forza: la forza ovviamente, con il dolore, va diminuendo di pari passo con il grado di infiammazione che colpisce la zona della spalla. Ciò che prima era facile svolgere e con una certa scioltezza, ora diventa difficoltoso; i muscoli sono inibiti nella loro contrazione e, a lungo andare, si va a creare una vera e propria debolezza della spalla.
- Movimenti bloccati o difficoltosi: allacciare un reggiseno o pettinarsi comincia a diventare difficoltoso. Questo ovviamente avviene in quanto tutti i movimenti della spalla è coordinata da una contrazione di vari muscoli tra cui quelli della cuffia dei rotatori che stabilizza e fa muovere in maniera corretta il complesso articolare.
Quali indagini eseguire per l’impingement sub acromiale
Se si sospetta che si ha una sindrome da conflitto alla spalla la prima cosa da fare è eseguire una risonanza magnetica.
Questo esame è da preferire ovviamente alla semplice lastra in quanto permette di analizzare la situazione e lo stato di salute dei tessuti molli.
Valutando in varie proiezioni è possibile fotografare in maniera diretta e completa com’è lo stato dello spazio sottoacromiale e capire quindi anche il tendine come si comporta.
É possibile anche indagare, seppur con minor dovizia di particolari, la situazione del tendine con un’ecografia che misurerà anche l’eventuale degenerazione del tendine del sovraspinato.
A chi rivolgersi per il conflitto sottoacromiale?
Questa, seppur in maniera semplice, è una domanda che merita di essere risposta in maniera chiara ed esaustiva.
La figura medica a cui rivolgersi in prima istanza per un problema del genere di dolore all’acromion e di infiammazione della borsa è quella del medico Ortopedico.
Valutando la risonanza magnetica e altri reperti radiografici che riterrà importanti in base alla condizione del paziente, si deciderà innanzitutto la cura farmacologica per ridurre l’infiammazione e poi l’eventuale trattamento.
Infatti i farmaci, in una fase acuta, sono di grande aiuto per far sfiammare la parte e aiutare nella sintomatologia dolorosa.
Per questa condizione di riduzione dello spazio subacromiale, se non c’è un danno importante al tendine che va operato, la cura migliore rimane sempre e comunque quella della FISIOTERAPIA mirata e abbinata ad una terapia manuale ultraspecializzata.
Vedremo poi anche quali sono i rimedi migliori per la sindrome da impingement sottoacromiale ma intanto vi accenno come effettivamente la chiave per il miglioramento e il recupero dei movimenti senza dolore passa attraverso le mani esperte di un Terapista qualificato e altamente aggiornato.
Conflitto subacromiale rimedi
Veniamo ora alla corretta terapia per il conflitto subacromiale. So che era la parte che più vi interessa ma era doveroso inquadrare meglio il problema per poter capire meglio anche la parte dei rimedi e della cura.
Abbiamo detto che la parte farmacologica può essere d’aiuto per controllare la risposta infiammatoria e per permettere al paziente di tirare un minimo il fiato.
Ciò che però va capito in maniera importante è questo:
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La vera cura del problema alla spalla passa INEQUIVOCABILMENTE nella fisioterapia che dovrà eliminare il problema e riportare ad un corretto movimento fisiologico della spalla favorendo una guarigione completa.
Ci tengo particolarmente a fare questa premessa perchè sento spesso tanti pazienti che magari hanno un dolore alla spalla da svariati mesi (o ahimè anni) e mi dicono “eh, ma a me nessuno ha detto che dovevo fare la fisioterapia per la spalla, mi hanno dato solamente i farmaci”.
Veniamo ora a parlare della corretta terapia e i rimedi per chi soffre di conflitto subacromiale.
- Attraverso una serie di esercizi mirati è fondamentale recuperare il movimento fisiologico della scapola durante i vari movimenti di elevazione.
- recuperare anche movimenti coordinati di altre articolazioni come quella acromion-claveare
- Allentare tutte le tensioni che si sono venute a creare come compensi. Con questo parlo di eventuali tensioni che occorrono alla muscolatura del collo come il trapezio oppure al muscolo anteriore dello scom.
- Recuperare il tono dei muscoli che gestiscono il movimento della scapola
- Valutare eventuali disfunzioni che coinvolgono le coste
- Rinforzare in maniera progressiva e mirata i muscoli della cuffia dei rotatori
- Incentivare l’azione dei muscoli depressori dell’omero per ampliare lo spazio subacromiale
- Riarmonizzare il movimento di rotazione della spalla durante i movimenti di elevazione anteriore o laterale dell’articolazione
- Ridurre l’infiammazione della borsa sottoacromiale magari con dei macchinari specifici o che vanno utilizzati durante la notte.
Capite quindi quanto lavoro c’è dietro un recupero per il movimento della spalla?
Come è possibile stare bene solamente con la farmacologia??
Personalmente dedico una grandissima attenzione nel mio studio per i pazienti con questa patologia perchè la spalla è un distretto complicato e che va valutato costantemente e che necessita senza ombra di dubbio del lavoro continuo del paziente.
Infatti, tutti i punti che ho descritto prima sono da eseguire durante la seduta fisioterapica in maniera attiva e guidati attraverso la terapia manuale eseguita in maniera attenta.
Un aspetto fondamentale per il recupero passa però per il continuo e costante esercizio da parte del paziente per recuperare da un conflitto subacromiale spalla.
Cosa applico nel mio studio a Roma per l’impingement della spalla
Dopo aver svolto veramente moltissimi corsi che contemplavano il trattamento della spalla, ho potuto elaborare una sorta di protocollo veramente eccezionale per recuperare velocemente il movimento senza dolore. Vi illustro quindi come combino il trattamento per risolvere questo conflitto.
- Strain Counterstrain: attraverso questa metodica osteopatica americana di cui sono un terapista certificato, vado a resettare la funzionalità della spalla correggendo in maniera indolore per il paziente. Questo si traduce in un approccio sicuro e non traumatico per il paziente.
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Tecnica di riposizionamento articolare: è possibile recuperare, durante il movimento attivo del paziente, una corretta funzionalità dell’articolazione con questa metodica. Il movimento che prima era doloroso, attraverso una correzione articolare, diventa libero e senza dolore. Sì lo so, sembra qualcosa di magico, ma è solo Mulligan!
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Lavoro sui tessuti molli: la fibrolisi in questo tipo di condizione è uno strumento importantissimo perchè permette, attraverso specilli e stiletti, di liberare un po’ lo spazio sottoacromiale e rilassare il tessuto connettivo che avvolge il muscolo e l’articolazione.
- Manipolazione HVLA della spalla e della cervicale: trovano molto spesso per queste situazioni un valido aiuto le manipolazioni vertebrali e della spalla. Infatti attraverso un movimento rapido ma controllato, è possibile dare un segnale al sistema muscolo-scheletrico di liberazione e favorire il recupero della funzionalità complessiva dei muscoli e dell’articolazione.
- Taping per il conflitto subacromiale: può essere utile, per mantenere i benefici ottenuti durante la terapia, di applicare del taping specifico sulla spalla per aiutare a conservare i corretti movimenti.
Esercizi per il conflitto subacromiale
Volete un esempio di esercizio che è valido fare per la spalla?
Eccolo quà:
- Posizionatevi seduti con il braccio in esame poggiato su di un tavolo con il gomito
- Afferrate un piccolo peso o, se avete la possibilità, utilizzare un elastico da tenere con la mano.
- Eseguire quindi un movimento di rotazione esterna della spalla senza muovere il gomito dal piano su cui è poggiato. In questo modo aiuterete la spalla a fare un movimento di tilt posteriore e rinforzare la cuffia dei rotatori nel movimento di rotazione esterna.
Una variante può essere quella di sdraiarsi per terra supini e, poggiando il gomito a terra e flettendolo di 90°, eseguite comunque il movimento di rotazione esterna .
Per farvi capire bene il movimento vi metto anche un video dove potrete capire in maniera molto intuitiva come va eseguito l’esercizio.
Per eseguire questi esercizi il mio consiglio, più che utilizzare un peso, è di usare delle fasce elastiche.
Conflitto subacromiale esercizi da evitare
Ahimè, anche per questa condizione esistono degli esercizi che, soprattutto in una fase acuta, è meglio evitare.
Sì perchè, magari spinti da ottimi propositi, alcuni pazienti provano a forzare la mano e a fare esercizi che poi si rivelano sbagliati.
Quali sono quindi gli esercizi da evitare?
Rinforzo del deltoide
In una fase con un impingement della spalla, sono da evitare le condizioni che portano ad un rinforzo selettivo del deltoide.
Questo perchè questo muscolo, avendo un’azione di spinta verso l’alto della testa dell’omero, riduce ancora di più lo spazio subacromiale. Questo quindi determina una maggior creazione non solo dei compensi, ma anche di infiammazione locale della borsa subacromiale.
Se a questo ci aggiungiamo anche che molte persone non sono seguite in maniera adeguata e quindi la scapola, durante gli esercizi, non è bella stabile, è facile capire come vada tutto a peggiorare ancora di più il quadro del paziente.
Strutturare il meccanismo errato della scapola
Nel mio studio, un’attenzione veramente maniacale la dedico al recupero del controllo della scapola. Sì perchè se questa, durante i movimenti di elevazione, tende ad andare sempre e comunque in una rotazione anteriore, questa creerà tantissimi problemi e non permetterà MAI di avere una guarigione dal problema.
Infatti in questa situazione vanno evitati tutti i movimenti che incentivano l’azione del piccolo pettorale, il maggior indiziato per quanto riguarda il meccanismo errato della scapola.
Rinforzare solamente i muscoli intrarotatori
Poichè il conflitto subacromiale è una situazione che coinvolge principalmente il movimento di rotazione esterna ed il muscolo sovraspinoso (anch’esso muscolo extrarotatore), è delittuoso andare a rinforzare esclusivamente ed in maniera massiccia i muscoli che riducono ancora di più l’azione rotatoria.
Infatti andare a rinforzare muscoli come il gran dorsale, grande rotondo e pettorale può sì avere un’azione di depressione della testa dell’omero, ma peggiorano sicuramente l’azione di rotazione esterna della scapola.