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Hai un fastidioso ronzio alle orecchie e non hai idea cosa sia? Scopriamo insieme in questa guida cosa sono e come approcciarsi in sicurezza a questo fastidio.
Acufeni: Definizione
Parliamo di acufene (chiamato anche tinnito) quella sgradevole sensazione percepita dal paziente di rumore interno all’orecchio e che non è percepito dalle altre persone. Può essere identificato come un fischio, oppure una sensazione di fruscio oppure una sensazione ritmica di battito all’interno dell’orecchio. Questi ronzii all’orecchio non interferiscono con la capacità uditiva del soggetto e sono maggiormente evidenziabili in momenti di silenzio assoluto.
Questa è diciamo la definizione comune di questo genere di fastidio che va affrontato in maniera tempestiva per evitare che si cronicizzi.
Fonte: AAO-HNS
Acufene: cause
Veniamo ora a parlare di ciò che potrebbe causare l’acufene. Infatti molti pensano che questo ronzio sia qualcosa che avvenga solo e soltanto per ragioni inerenti all’orecchio interno. In realtà a livello del cranio esistono varie strutture che, interagendo tra loro, possono evocare un tinnito e diventare molto fastidioso per il paziente.
Generalmente infatti la prima cosa che si va a controllare in questo genere di pazienti è se è presente una qualche problematica legata all’orecchio interno. Sì perchè la capacità di recepire i suoni provenienti dall’esterno avviene tramite la stimolazione di alcune strutture presenti all’interno dell’orecchio.
Ovviamente questo è un aspetto che va analizzato in quanto numerose sono le condizioni che possono evocare un fischio come:
- Patologie dell’orecchio interno come la sindrome descritta dal medico Meniere
- Traumi che colpiscono l’orecchio
- Patologie infiammatorie
- Tappi di cerume
- Otiti
Ovviamente queste sono le cause più comuni che possono evocare degli acufeni e che riguardano in qualche modo l’orecchio interno.
Purtroppo però non esistono solo le condizioni che riguardano l’orecchio; infatti esistono altre cause che possono generare ronzii all’orecchio come disordini legati all’articolazione temporo-mandibolare.
Sfortunatamente per molti pazienti (e mi duole ammetterlo anche per molti medici) la correlazione che c’è con l’articolazione della bocca è spesso sconosciuta e non si dà il giusto peso ad alcune problematiche correlate.
Se si percepiscono infatti alcuni click durante l’apertura/chiusura della bocca, potrebbe essere abbinato ad un acufene. Oltre ai click mandibolari, anche la presenza di bruxismo oppure di serramento mandibolare può evocare un fastidio che inficia sui ronzii all’orecchio.
Pensate che il fastidio sia finito quà? ASSOLUTAMENTE NO!!!
Anche le vertebre cervicali possono indurre un fastidio di questo genere: sì perchè in caso di Cervicalgia oppure di una infiammazione al rachide cervicale queste possono indurre un segnale errato nei nervi sottoccipitali generando anche fastidi di questo genere.
Il perchè ve lo spiego molto facilmente: a livello della zona occipitale fuoriescono 4 nervi cranici provenienti dalla parte più profonda del cervello. Uno di questi è il nervo Glosso-Faringeo che si occupa di tutto il pacchetto della gola e della “Voice box”. Voi direte….e Quindi?
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Quindi dovete sapere che questo nervo presenta un ramo collaterale chiamato “nervo di Jacobson” che va diretto verso la zona timpanica. Quindi è facile capire come un disturbo proveniente dal collo (soprattutto il distretto alto) può evocare a cascata un fastidio nella parte terminale del nervo e generale gli acufeni.
“finito ora Daniel? Sono finite ore le cause del tinnito?” Certo che no!
Anche degli sbalzi pressori e disordini della pressione sanguigna possono evocare, in alcuni casi, fastidi inerenti alle orecchie e un ronzio.
Farmaci e Malattie metaboliche (diabete, problemi ai reni, disordini ormonali) anch’esse possono evocare un tinnito fastidioso per il paziente.
Anche un disturbo legato alla motilità oculare può evocare, attraverso una serie di collegamenti e riflessi neurologici un rumore alle
Particolare menzione va fatta per l’ansia che a volte è conseguente al problema oppure perchè innalza la soglia di eccitabilità del sistema nervoso; questo quindi induce il paziente ad avere uno stato di fischio perenne all’orecchio anche a causa della tensione psicologica.
Gli acufeni possono passare da soli?
Sì e no!
Rispondo in questo modo perchè dipende dalla causa che ha scatenato questo ronzio alle orecchie. Quando si parla infatti di acufeni è bene prima di tutto affrontare il problema con i giusti approcci terapeutici e affidandosi a personale sanitario corretto.
L’incertezza nella risposta proviene dal fatto che dipende da qual’è la causa del problema e dalla tempestività con la quale si affronta il problema. Sicuramente affidarsi alle mani esperte di un medico otorinolaringoiatra prima e poi alle mani di un specialista della cervicale in questo genere di disturbi è la soluzione più veloce e sicura.
A chi rivolgersi per i ronzii alle orecchie
Leggo tra le parole di molti miei pazienti questo senso di disorientamento riguardante questa e altre patologie. Vediamoci quindi chiaro e vi illustrerò come muoversi in maniera corretta per il tinnito.
Sicuramente la prima figura con la quale è necessario rivolgersi è quella del medico otorinolaringoiatra. Nessuno meglio di lui conosce a menadito l’orecchio interno e saprà infatti affrontare in maniera adeguata un eventuale problema legato all’orecchio.
Il problema però è che nella maggior parte dei casi ciò che viene a creare disturbo e che crea i ronzii alle orecchie non viene indagato in maniera efficace, mandando via il paziente con la frase “purtroppo se lo deve tenere, non si può fare niente”…
QUESTO É ERRATO E SI DEVE PROVARE A RISOLVERE IN TUTTI I MODI!!!!
Sì perchè se nell’orecchio interno è tutto negativo, è bene quindi andare ad analizzare tutti gli altri distretti che possono evocare questo genere di disturbo. Generalmente la figura che ha più il senso della globalità e di visione olistica è quella del FISIOTERAPISTA. Sì perchè all’interno del mio studio è affrontato il problema andando ad analizzare con tecniche estremamente efficaci e precise quali sono i distretti che possono esser andati in blocco e risolverlo efficacemente.
Con questo non sto dicendo che il 100% dei pazienti che hanno gli acufeni risolvono, ma magari possono essere risolte molte delle disfunzioni che generano il tinnito e aiutare l’individuo a stare bene.
Rimedi e cura per l’Acufene
Veniamo ora alla parte forse più importante per quanto riguarda chi soffre di acufene.
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Se il vostro medico ha escluso che siano presenti problemi legati all’orecchio interno e che non siano presenti delle controindicazioni al trattamento riabilitativo è bene affrontare di petto il problema dall’inizio.
Trattamento fisioterapico e osteopatico
Perchè ho posizionato il trattamento con un fisioterapista specializzato come primo approccio terapeutico? Perchè è probabilmente l’approccio più risolutivo negli acufeni e quello più naturale di tutti.
Quando infatti giungono pazienti con i ronzii alle orecchie nel mio studio la prima cosa fondamentale è la valutazione complessiva del paziente e come questo muove tutto il distretto cranio-cervico-mandibolare.
Analizzare quindi quale sono i movimenti bloccati e quali quelli comodi, analizzare l’andamento dell’apertura e chiusura mandibolare e come i sistemi si relazionano tra loro è fondamentale.
Il tutto questo deve essere correlato con una raccolta anamnestica dettagliata. Sì perchè se una persona ha avuto un trauma violento al collo come un colpo di frusta anni prima per esempio merita particolare attenzione; oppure se sono presenti dei click mandibolari abbinati ad un senso di cefalea sono fattori importanti che vanno analizzati durante la valutazione.
Inoltre la visione dei reperti radiografici è fondamentale anche per un ottica di trattamenti: una persona con una curva cervicale invertita avrà un trattamento diverso da una persona con una semplice verticalizzazione delle vertebre cervicali.
Dopo aver completato la valutazione, il trattamento riabilitativo si compone in base alle disfunzioni che sono state riscontrate.
Generalmente chi soffre di fischio all’orecchio è un paziente che ha un blocco legato alla parte alta del rachide cervicale: questo perchè a livello alto del collo sono presenti tante strutture che hanno una grandissima influenza sul sistema nervoso autonomo e collegato all’acufene.
Generalmente mi approccio all’acufene con varie tipologie di metodiche anche in base alla tipologia del paziente.
NON ESISTE UN TRATTAMENTO STANDARD, MA SOLO APPROCCI PERSONALIZZATI!
Molto utile per modulare l’attività neurologica è l’approccio con la metodica Americana Strain Counterstrain di cui sono un terapista certificato. Sì perchè con questo approccio completamente indolore è possibile correggere la posizione delle prime vertebre cervicali e rimodulare tutto il distretto a valle di quelle vertebre.
Utile può essere anche interfacciarsi con questo distretto anche con la metodica riabilitativa Mulligan che abbina la correzione articolare anche con il movimento attivo del paziente.
Se si vuole si può procedere anche con il trattamento attraverso le manipolazioni al collo utili per ripristinare una serie di effetti neurofisiologici che migliorano la sintomatologia del paziente.
Nel caso in cui ci si debba approcciare anche ai tessuti molli del collo può essere utile anche trattare la zona sottoccipitale e della nuca con la strumenti specifici che fanno parte della fibrolisi meccanica.
Trattamento alla mandibola
Come abbiamo accennato prima, anche la mandibola merita una grande attenzione nella gestione degli acufeni. Sì perchè nella parte posteriore del disco posto all’interno dell’articolazione è presente un legamento che si dirige verso l’orecchio interno.
Quando è presente un’alterazione di movimento del disco (quando è presente magari un click) questo legamento abbinato alla capsula può trazionare la zona retrotimpanica e generare quindi la sensazione di suono interno all’orecchio.
Oltre all’articolazione della mandibola e mascella, è bene anche approcciarsi ai muscoli che governano questo distretto attraverso un release (rilascio) manuale e attraverso la corretta attivazione di quelli che magari sono inibiti. In questo tipo di ottica è fondamentale anche approcciarsi a questo distretto attraverso l’educazione e l’esercizio continuo che il paziente deve fare per correggere la biomeccanica alterata della mandibola.
Valutazione del corretto allineamento oculare
Sembra assurdo, ma anche come gli occhi lavorano e come gli occhi inviano le immagini al cervello può generare disturbi come gli acufeni. Per questo motivo se senti, oltre al ronzio alle orecchie, difficoltà a mettere a fuoco oppure vista appannata è bene consultare il tuo medico oculista e un optometrista esperta e specializzata.
Trattamento psicologico
Oltre all’approccio terapeutico fisioterapico, può essere un’ottima strategia anche approcciare il paziente con una visione di supporto psicologico. Situazioni come ansia, depressione, disturbi dell’umore aumentano e di tanto la percezione del suono nell’orecchio e creano un substrato negativo per il paziente.
Infatti uno stato d’animo alterato, abbinato anche alla percezione dello stress indotto proprio dal suono nella testa, favorisce un peggioramento della sensazione del rumore e aumenta la suscettibilità.
Nel silenzio magari della notte, già basta avere un rumore fisso nell’orecchio, figuriamoci anche uno stato d’animo ansioso che crea un mix letale per i nervi del paziente.
Per questo è importante anche affrontare il problema anche sotto l’ottica psicologica e psicoterapeutica in modo da gestire meglio la situazione.
Farmaci e integratori per gli acufeni
Ovviamente questi farmaci devono essere suggeriti solamente da medici specializzati in questo genere di fastidio e dosati nella posologia adeguata.
I farmaci che generalmente vengono suggeriti e somministrati ai pazienti con i ronzii alle orecchie sono farmaci rivolti a vari aspetti:
- in primo luogo si suggerisce la rimozione di eventuali tappi di cerume presenti nell’orecchio
- farmaci che possono interferire nelle alterazione del flusso sanguigno verso l’orecchio interno (nel caso in cui il problema quindi fosse di origine vascolare)
- Utilizzare dei farmaci per la gestione della depressione e nella sensazione del fischio come antidepressivi come quelli facente parte della famiglia delle Benzodiazepine oppure farmaci triciclici
- Farmaci antidolorifici e antinfiammatori nel caso in cui la causa scatenante dei ronzii all’orecchio dipenda da un otite.
Per quanto riguarda invece gli integratori, anche questi devono essere suggeriti e somministrati dal vostro medico che saprà indicarvi cosa integrare con l’alimentazione e cosa assumere come supporto vero e proprio.
Generalmente chi soffre di acufeni trova un buon giovamento attraverso il sostegno di integratori al magnesio.
Alcune domande e risposte sugli acufeni
Come eliminare gli acufeni?
Per eliminare gli acufeni è bene affidarsi in prima istanza ad un otorino che farà tutti i controlli del caso e vedrà se ci sono patologie legate. Una volta escluse patologie o condizioni gravi la figura di riferimento è quella del fisioterapista specializzato in questi distretti.
Come dormire con i ronzii all’orecchio?
Ovviamente nella notte e con il silenzio ‘il fastidio alle orecchie si sente di più. Il mio consiglio è quello di dirigersi a letto solamente quando si è veramente stanchi (in modo da tenere il più possibile l’attenzione rivolta verso altro) e magari distrarsi con la lettura, fino a che il sonno arriva. Questo favorirà una migliore qualità del sonno e si evita quindi di focalizzare l’attenzione sul fischio alle orecchie.
Cosa mangiare o cosa evitare per il tinnito?
Sicuramente uno stile di vita sano, con un’alimentazione ricca di fibre e priva di grassi saturi potrebbe sicuramente aiutare tutto l’organismo a lavorare meglio. Con questo non dico che solamente attraverso l’alimentazione è possibile guarire dall’acufene, però sicuramente questo aiuta.
Inoltre dobbiamo anche ricordare come il problema nasca anche da un problema che può coinvolgere la mandibola; per questo motivo è consigliare evitare di mangiare cibi particolarmente duri o che necessitano di una lunga masticazione e triturazione con i denti.
Gli acufeni vengono a tutte e due le orecchie o anche ad uno solo?
Gli acufeni possono arrivare anche solo ad un orecchio come da entrambi i lati. Il motivo è da ricercare in maniera approfondita (spesso in queste condizioni il primo indiziato è il movimento della mandibola alterato).
C’è correlazione tra ronzio all’orecchio e raffreddore/sinusite?
Assolutamente sì! questo perchè nelle vie nasali e paranasali ci sono molti collegamenti con l’orecchio interno. Quindi non è insolito riscontrare pazienti che hanno sviluppato catarro nella zona e che non riescono a mandare via. Questo nel lungo periodo può essere abbinato e associato a fenomeni di acufeni e di ronzii.