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Analizziamo i motivi e le soluzioni che possono aiutare nel trattamento del dolore al collo e di come è necessario approcciarsi alla cervicale infiammata.
Anatomia della Cervicale
Quando si parla di un problema riguardante la zona cervicale, è bene fare un rapido excursus anatomico anche per permettervi di capire meglio di cosa si parla e di quali possono essere i distretti che vanno incontro ad una disfunzione.
Infatti il rachide cervicale è il primo tratto della colonna vertebrale che è composta dalle vertebre cervicali, le vertebre dorsali e quelle lombari; la zona del collo è composta infatti da 7 ossa chiamate appunto “vertebre” che collegano il cranio (la zona della nuca) con la zona toracica.
Queste vertebre sono delle ossa composte da una zona anteriore più grande chiamato corpo vertebrale, all’interno del quale è poggiato il “disco intervertebrale” responsabile, quando entra in disfunzione, di patologie come ernie e protrusioni.
Posteriormente a questo corpo vertebrale c’è un foro all’interno del quale, in ogni vertebra, scende il midollo spinale facente parte del sistema nervoso centrale.
Lateralmente e posteriormente a questo foro sono presenti dei processi ossei chiamati processi trasversi (posti lateralmente al foro midollare) e processi spinosi posti invece posteriormente alla zona centrale: questi processi sono estremamente importanti sotto l’ottica biomeccanica e funzionale in quanto sono i punti di inserzione o di origine di alcuni muscoli che si occupano di muovere il distretto cervicale come lo sternocleidomastoideo, il trapezio ecc.
L’importanza delle faccette articolari
Una cosa estremamente importante da menzionare nel momento in cui si parlerà di cervicale infiammata è l’orientamento e la composizione delle faccette articolari: queste superfici che permettono il movimento ampio del collo sono strutture estremamente importanti e che hanno una loro specifica conformazione con relative capsule, cartilagini e legamenti che rendono mobile il distretto ma anche limitano eventuali movimenti eccessivi.
Le superfici articolari nel rachide cervicale, a differenza delle altre vertebre del corpo, presentano un angolazione pari a 45° l’una sull’altra: questo concetto è importante perchè nel momento in cui parleremo di infiammazione alle vertebre del collo queste zona e queste superfici articolari rivestiranno un ruolo importante anche nel trattamento.
Sintomi della Cervicale Infiammata
Principalmente i sintomi della cervicale infiammata sono 6:
- Dolore al collo.
- contrattura muscolare.
- limitazione articolare del collo.
- disturbi di sensibilità e/o deficit di forza agli arti superiori.
- mal di testa.
- nausea e vertigini.
Adesso analizziamo nello specifico questi sintomi dell’infiammazione della cervicale e cosa significano queste sensazioni:
Dolore al collo
Nel momento in cui si parla di dolore al collo (chiamata anche cervicalgia) spesso questo è accompagnato da una infiammazione in atto delle vertebre cervicali. Infatti la localizzazione del dolore, in questa condizione, è spesso diffusa a tutto il collo coinvolgendo anche le spalle nella loro parte superiore e arrivando anche al torace ( diventando anche dorsalgia).
La tipologia di dolore è quella fisso che si esaspera ulteriormente con movimenti estremi di rotazione ed inclinazione del capo.
Senso di Calore
Non è raro riscontrare in pazienti con la cervicale infiammata un senso di calore in atto all’interno del distretto cervicale.
Questo avviene in quanto probabilmente l’infiammazione che si è venuta a creare determina una vasodilatazione con conseguente aumento della temperatura locale che viene registrata dal cervello e viene percepita con un senso di calore.
Scricchiolio durante i movimenti
Spesso avviene che durante i movimenti il paziente avverta uno scricchiolio al collo, come se all’interno delle vertebre sia presente una sorta di sabbietta.
Questo avviene in quanto le superfici articolari, durante le rotazioni o gli altri tipi di movimento, non riescono a muoversi in maniera corretta, generando quindi quel senso di impedimento che viene percepito come un crepitio articolare.
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Generalmente i pazienti che avvertono questo genere di movimenti è perché hanno comunque una degenerazione articolare con riduzione della cartilagine (quindi soffrono di artrosi cervicale) oppure perché sono presenti degli osteofiti nel distretto.
Rigidità muscolare
Ovviamente ciò che accompagna questo senso di infiammazione è sicuramente anche una rigidità dei muscoli cervicali, sia nella loro componente anteriore oppure quella posteriore.
Ciò avviene in quanto neurologicamente il cervello, percependo che è presente un qualche problema nel distretto, tende a irrigidire la parte cosicché da formare una sorta di “collare” per salvaguardare il distretto; questo spasmo della muscolatura ovviamente determina non solo una rigidità, ma anche aumenta il dolore percepito dal paziente.
Ricordiamo inoltre come i muscoli che muovono il distretto cervicale nascono anche dalle vertebre e dalle coste inferiormente, quindi questo senso di rigidità poi andrà ovviamente a coinvolgere anche il distretto lombare e toracico.
Irradiazione del dolore
Quando siamo davanti ad un dolore generato da un infiammazione cervicale, spesso la disfunzione muscolare tende ad esplicarsi anche lontano dalla propria origine, dando fenomeni di pseudo-cervicobrachialgia, cioè un dolore che nasce dal collo e che si irradia lungo il braccio. Bisogna stare molto attenti in questo tipo di condizione in quanto è bene fare una diagnosi e una valutazione attenta, perchè è un quadro che necessita di trattamenti ben mirati e specifici.
Mal di testa
Abbiamo parlato più volte di come il mal di testa e la zona della cervicale siano intimamente collegate. Infatti spesso in casi di cervicale infiammata è bene andare a chiedere il paziente se e ogni quanto ha mal di testa.
Esistono infatti test clinici molto specifici per andare a vedere se è presente una disfunzione relativa al rachide cervicale alta che è responsabile del dolore alla testa; questo tipo di esame clinico è fondamentale per andare ad indagare quanto è coinvolto il rachide cervicale con la sua infiammazione e quanto invece questo mal di testa sia di origine muscolare, magari per colpa di un trigger point attivo.
Vertigini
Non è assolutamente raro che un qualche problema riguardante le vertebre cervicali possa indurre un senso di vertigini oppure un senso di sbandamento che accompagna il paziente durante l’arco della giornata.
Questa condizione avviene in quanto la congestione muscolare causata dalla tensione dei muscoli e dall’infiammazione generano una serie di informazioni sensoriali al cervello che, ricevendo notizie alterate dalla periferia, va in confusione e parte il senso di vertigine.
Senso di confusione e difficoltà nella concentrazione
Pensiamo un attimo a quanto il nostro cervello deve lavorare quando eseguiamo azioni che richiedono concentrazione.
Se il cervello già riceve una quantità anomala e immensa di informazioni deviate provenienti dal distretto cervicale, ovviamente non riesce ad eseguire al 100% le proprie funzioni, in quanto inoltre l’assetto del collo distrae sia per il dolore che per il senso di instabilità.
Risulta quindi una componente importante che va valutata in sede di conoscenza con il fisioterapista che prenderà in carico il paziente.
Un altro sintomo collegato in questo senso è di avere come la testa pesante e intontita, che non fa altro che peggiorare ancora di più la sintomatologia del paziente.
Come nasce l’infiammazione
Innanzitutto chiariamo un concetto fondamentale: nessuno nasce infiammato o malato!
Infatti molti pazienti nel mio studio mi dicono che da sempre soffrono di fastidi al collo e quindi sono sempre infiammati; questo, a meno che non siano presenti malattie autoimmuni come malattie reumatologiche, non è possibile.
Ciò che è successo è che inizialmente i tuoi muscoli, i dischi intervertebrali e le varie vertebre non avevano nulla, erano in completo stato di benessere ma, in maniera molto lenta, si è cominciato ad instaurare un atteggiamento errato a livello motorio e a livello muscolo-scheletrico, il quale ha cominciato a creare un disequilibrio.
Questo fatto, accompagnato dalla continua azione del cervello di mantenere la propria autonomia, comporta che il nostro corpo comincia a creare una serie di adattamenti posturali che determinano una maggiore usura di alcune strutture rispetto alle altre.
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Mai ignorare i primi sintomi
Attenzione però! Non siamo ancora entrati all’interno di un quadro di PATOLOGIA, in quanto questo tipo di modificazione è qualcosa di assolutamente normale per il corpo e ben venga che questo avviene!
Il problema però nasce nel momento in cui il cervello, a forza di “mettere la polvere sotto al tappeto”, comincia a non aver più la capacità di rimediare autonomamente e invia segnali che in quel distretto c’è un problema.
La vera problematica nasce nel momento in cui i vari pazienti decidono di ignorare i vari sintomi come dolore al collo, contrazioni muscolari, rigidità e tutti gli altri segnali di una cervicale infiammata.
Trattare un paziente che interviene subito nella propria condizione è molto più semplice che adoperarsi dopo magari due anni di dolori e adattamenti ai fastidi.
Un aumento della tensione muscolare favorisce l’infiammazione
Quindi, nel momento in cui la tensione sui vari muscoli diventa eccessiva, anche le varie articolazioni della cervicale cominciano a lavorare male, determinando quindi una infiammazione al collo con la comparsa delle varie patologie come artrosi cervicale, ernie, protrusioni e dolori al collo.
In ambito scientifico non esiste una vera e propria cronicità dell’infiammazione, bensì la comparsa di una rappresentazione cerebrale del dolore, che rende quindi il cervello più suscettibile a manifestare dolore in quella zona in base ai vari stimoli.
Le cause di una cervicale infiammata
Andiamo ora ad analizzare ciò che può determinare una cervicale infiammata e quali sono i meccanismi che si vengono a creare con questa situazione.
Posture errate mantenute nel tempo
Se si entra in qualsiasi ufficio dove è presente un computer con un monitor, posso scommettere la faccia che più della metà dei lavoratori mantiene una postura scorretta davanti allo schermo.
Questo fatto, seppur smentito a livello scientifico sulla correlazione delle cattive posture e sulla comparsa del dolore cervicale, a mio avviso però, (in base anche alla mia esperienza clinica specifica nel distretto cervicale), mi porta a dire che sicuramente invece un errato posizionamento del capo durante l’arco della giornata non può che influire negativamente nello stato di salute del collo e delle sue strutture interne.
Generalmente si sta con un torace curvo in avanti, il rachide cervicale flesso e la testa in estensione sulle prime due vertebre cervicali andando a creare tensioni muscoalri. Questo accompagnato inoltre da una posizione errata della zona lombare e delle anche flesse, crea una combo veramente deleteria per l’organismo.
Mancanza di attività fisica
Legato alla postura errata, sempre complice la vita sedentaria, ecco appunto che tra le cause della cervicalgia troviamo la mancanza di attività fisica che porta alla perdita di tono muscolare. Una muscolatura poco tonica della colonna vertebrale e, soprattutto in questo caso, del collo, fa si che questa non sia in grado di supportare adeguatamente il peso della testa e gli sforzi che si vengono a compiere durante la giornata, portando infiammazione.
Movimenti improvvisi ed esagerati
A volte può capire che una cervicale si infiammi a causa di un movimento brusco ed improvviso che crea una sorta di stiramento della capsula articolare che avvolge le faccette articolari.
Questo quindi può determinare uno stimolo doloroso che il cervello interpreta come una condizione per la quale dirigere nel distretto tutte le cellule infiammatorie e bloccare con i muscoli la zona per evitare ulteriori disagi. Un classico esempio è il colpo di frusta, tipico degli incidenti in auto, in cui appunto si hanno una forte accelerazione e decelerazione improvvise e non controllate.
Movimenti oculari
ora molti diranno “ma che c’entra l’occhio sulla cervicale infiammata?”… C’entra tantissimo!
Infatti come ampiamente dimostrato da vari studi scientifici, la correlazione tra movimenti oculari e coinvolgimento della zona cervicale è veramente molto intima; esistono infatti delle vere e proprie vie comunicative (riflesso cefalo oculo giro) che collegano il movimento dell’occhio all’attivazione di alcuni muscoli del distretto cervicale.
Inoltre oltre a determinare un attivazione dei muscoli suboccipitali, anche l’XI paio di nervi cranici viene stimolato (o irritato) ed è quello che innerva il muscolo trapezio e il muscolo sternocleidomastoideo. Non è quindi una questione come si vede ma come si muovono gli occhi ed il collo per vedere!
Alterazioni metaboliche
Nel momento in cui il tipo di alimentazione che si segue crea una serie di condizioni predisponenti per l’infiammazione, spesso il rachide cervicale è quello che ne fa le spese.
Infatti, nel corso del tempo, ho potuto constatare con i miei occhi l’importanza della nutrizione e di come il metabolismo di ciò che mangiamo interagisca in maniera veramente importante su tutto il nostro sistema e quindi può influenzare anche una infiammazione alla cervicale.
Stress e condizioni psicologiche
Com’era il detto “mens sana in corpore sano”? Sicuramente se il nostro corpo è in buona salute anche la mente ne beneficerà, ma è vero anche che una qualche condizione che coinvolge la mente può portare sicuramente ad una somatizzazione del disturbo a livello fisico.
Questo avviene spessissimo con il rachide cervicale il quale, per qualche problema (come stress, depressione, preoccupazioni o disturbi psicologici in genere) può andare in grosso blocco e andare incontro ad una condizione di cervicale infiammata.
Fatto ampiamente dimostrato a livello scientifico come il collegamento tra tensione cervicale e alterazioni comportamentali sia molto intimo e importante da valutare.
Freddo oppure cambiamenti atmosferici
Nonostante non possa essere intesa come una causa diretta che porta a questo tipo di infiammazione al collo, è bene precisare come i muscoli siano termolabili, cioè che risentono del caldo o del freddo.
Nel momento in cui il collo e la cute vengono a contatto con il freddo magari, questo comporta una contrazione per mantenere la stabilità corporea e la cervicale tende a soffrire da questo rapido cambiamento del tono muscolare.
Rimedi Cervicale Infiammata
Curare Cervicale Infiammata. Scopriamo ora ciò che si può fare quando c’è una cervicale infiammata e quindi come adoperarsi per correggere questa condizione.
Partiamo con un presupposto molto importante: essendo questa situazione una cosa che si è sviluppata nel tempo, è impensabile pensare che con una manovra particolare oppure una cura rapida questo tipo di situazione può passare in fretta.
Se c’è voluto tempo per instaurarsi una determinata conformazione corporea che induce un dolore cervicale con una infiammazione, ci vorrà altrettanto tempo per correggerla ed è quindi fondamentale affidarsi a chi sa trattare la cervicale.
Antinfiammatorio SI o NO?
Infatti spesso mi viene fatta la domanda: “come posso curare la mia cervicale infiammata? Come devo comportarmi con questa situazione?” Andiamo con ordine!
In prima istanza è bene identificare se siamo davanti ad un processo infiammatorio oppure no: per questo motivo un valido aiuto ci viene posto dai farmaci antinfiammatori di facile reperibilità in farmacia.
Sì perchè se il paziente prova ad alleviare la propria condizione con una pasticca o una iniezione di antinfiammatorio e questo ha una rapida ed efficace riduzione della sintomatologia, probabilmente ci troveremo davanti ad una infiammazione della cervicale e quindi sarà necessario interfacciarcisi in maniera adeguata.
Se invece il farmaco antinfiammatorio non produce gli effetti desiderati, probabilmente la causa del problema non sarà da ricercare nella condizione infiammatoria del collo bensì nella problematica muscolo-scheletrica.
Farmaci per la Cervicale Infiammata
Come abbiamo da poco accennato, è importante, sotto guida del proprio medico oppure dello specialista, di poter utilizzare eventualmente dei farmaci adeguati per poter ridurre la quota infiammatoria presente a carico delle vertebre cervicali.
Farmaci FANS
Generalmente i medici possono prescrivere o dei farmaci semplicemente antidolorifici (come il paracetamolo per esempio) oppure consigliare dei farmaci antinfiammatori non steroidei (quelli chiamati FANS).
Ora c’è da fare una precisazione importante: questi farmaci sono indicati nelle infiammazioni in quanto hanno la capacità di intervenire nel circolo infiammatorio e ridurre la reazione immunitaria che si è venuta a creare.
Ciò che si crea però in questa condizione è anche un forte danno alle strutture gastriche in quanto questi farmaci hanno l’effetto collaterale di bloccare la produzione di muco all’interno dello stomaco, con conseguente rischio inizialmente di bruciore e difficoltà nella digestione, ma con il rischio ulteriore di creare danni allo stomaco come ulcere gastriche ed emorragie.
Farmaci Cortisonici
Un altro tipo di farmaco che il medico può suggerire a volte è, nei casi particolarmente gravi, l’utilizzo di farmaci cortisonici in combinazione con dei miorilassanti: questo mix che viene proposto serve da una parte a interrompere l’infiammazione (con il conseguente rischio di aumento della glicemia, cambio del comportamento e difficoltà a dormire) e anche nel cercare di sciogliere in maniera grossolana lo spasmo che si è venuto a creare.
Ovviamente questo tipo di trattamento farmacologico è da intendere come un approccio sintomatico e che può portare sicuramente ad un miglioramento della sintomatologia dolorifica, ma che non va assolutamente a determinare un cambiamento sulle CAUSE dell’infiammazione alla cervicale.
Cervicale Infiammata e Fisioterapia
Come abbiamo spiegato, la vera cura con la quale è possibile porre dei rimedi alla cervicale infiammata è sicuramente quello dell’approccio fisioterapico: badate bene però, non tutta la fisioterapia!
Mi spiego meglio: nel momento in cui ci si va a relazionare con una situazione nella quale è presente una cervicalgia oppure sono presenti delle condizioni infiammatorie come nell’artrosi cervicale è bene affidarsi ad un fisioterapista specializzato in questo genere di disturbi, perchè il rischio di peggiorare la propria condizione è molto alto.
Non tutte le patologie riguardanti il collo vanno affrontate nello stesso modo: bisogna adattare le varie tecniche validate a livello scientifico e cercare di portare il sistema ad un miglioramento globale e spontaneo senza irritare ancora di più i tessuti.
Il particolare caso di una paziente
Ricordo con affetto come qualche tempo fa venne una paziente molto sfiduciata che mi disse “Daniel, sono andata da tanti fisioterapisti, osteopati, chiropratici, ma ho sempre questo dolore localizzato sul collo e non passa mai”.
Dopo un’attenta valutazione mi resi conto che il suo grosso problema era una forma di artrosi associata ad una sorta di schiacciamento dei dischi intervertebrali.
Il motivo per cui non stava mai bene è che nessuno ha mai pensato a questa signora di decoattare il rachide cervicale, aumentare la mobilità tra i dischi (inizialmente con un pompage cervicale) e poi con la messa in tensione secondo la rieducazione posturale mezieres, che ha permesso la graduale ed efficacia risoluzione del problema.
Per capire bene infatti l’origine del problema, ho eseguito una serie di test specifici per il rachide cervicale e che mi ha permesso di instradarmi verso una corretta valutazione funzionale; in quel caso fu importantissimo e decisivo l’esecuzione del “Cervical Distraction Test” che si usa per vedere se c’è una componente di radicolopatia e che permette una decoattazione del collo e vedere che succedeva.
Vi mostro qui sotto un esempio di cosa è questo test e che, in quel caso, è stato altamente decisivo per migliorare la condizione della mia paziente.
Ho voluto raccontarvi questo caso da me trattato proprio per dire come non è solamente attraverso la pillolina suggerita dal medico che passa una cervicale infiammata.
Primo approccio al paziente: valutazione posturale
Solamente attraverso un inquadramento iniziale del problema e attraverso la corretta gestione delle varie tecniche fisioterapiche che avremo la possibilità di poter risolvere le problematiche dei vari pazienti.
Infatti nel mio studio avviene come primo approccio quello della valutazione: attraverso un’attenta valutazione posturale, serie di test sia funzionali che ortopedici si avrà la possibilità di andare ad indagare e porsi la domanda “qual’è la causa dell’infiammazione alla cervicale”?
Il percorso terapeutico
Dopo aver eseguito una valutazione funzionale dei vari movimenti in maniera passiva, amo anche richiedere al paziente COME lui stesso muove il collo e come questo genere di movimento viene eseguito e se genera dolore.
Per me questo tipo di richiesta è fondamentale in quanto solamente attraverso la valutazione qualitativa sarà possibile indagare anche su quali sono le strutture coinvolte e come approcciarcisi.
Una volta terminata la valutazione fisioterapica, si concorderà con il paziente non solo il tipo di fisioterapia necessaria per stare meglio, ma anche il percorso terapeutico nelle sue modalità e cadenze settimanali.
Veniamo ora alle varie tecniche che si possono usare per curare la cervicale infiammata e cosa sono esattamente:
Manipolazioni vertebrali
A livello scientifico è stato ampiamente dimostrato come il trattamento manipolativo sia una valida opportunità terapeutica nel trattamento e nella gestione del dolore cervicale. Infatti queste manovre sono assolutamente sicure in quanto eseguite con scrupolosità e solamente in condizioni di sicurezza, in quanto la manovra viene fatta nel middle range (cioè senza andare verso l’estremo movimento) e costruendo la barriera manipolativa attraverso una combinazione di movimenti abbinati tra loro e non attraverso l’arrivo e il superamento della fisiologica barriera osteo-legamentosa (che potrebbe essere pericoloso).
High Velocity Low Amplitude Thrust
Queste manovre vengono chiamate proprio per questo HVLA (High Velocity Low Amplitude Thrust) e, nel caso in cui ci si imbatte in una cervicale infiammata, risultano essere un’ottima opzione terapeutica.
Ricordiamo inoltre come la manovra manipolativa non sia in alcun modo prerogativa di osteopati o chiropratici ma rientra nella figura professionale del fisioterapista a livello mondiale.
Questa tecnica viene utilizzata infatti per andare a determinare una serie di risposte neuro-fisiologiche che permettono non solo il miglioramento del movimento ma anche di ridurre lo stimolo irritativo e doloroso che proviene dal collo verso il cervello, instaurando inoltre una cascata informazionale che permette il rilascio della muscolatura contratta.
Mobilizzazioni Secondo concetto Mulligan
Peculiarità di questo tipo di approccio è l’assoluta partecipazione attiva del paziente che viene coadiuvato nel movimento del collo attraverso un riposizionamento articolare senza alcun tipo di dolore percepito dal paziente.
Essendo io un fisioterapista certificato secondo questo tipo di approccio internazionale, riesco con vari test funzionali a poter applicare nei vari pazienti questo tipo di manovra ed evocare un continuo miglioramento della cervicale infiammata. Ricordo inoltre che questo genere di mobilizzazioni non sono le classiche mobilizzazioni che servono per sciogliere il collo e per recuperare mobilità che, nel caso di una infiammazione al rachide cervicale, rischiano di peggiorare la sintomatologia.
Pompage cervicale
Abbiamo già accennato a questa tecnica che si basa attraverso una dolce e graduale decoattazione del rachide cervicale e attraverso una progressiva messa in tensione dei tessuti molli presenti nel collo. Infatti questa tecnica trova particolarmente il gradimento dei pazienti in quanto sentono proprio una bella tensione positiva che permette non solo ai tessuti di allungarsi, ma anche di determinare uno stimolo nel microcircolo per allontanare tutte le cellule infiammatorie che si sono venute a depositare nella zona.
Risoluzione di trigger point
Nel momento in cui ci si va a relazionare con una cervicale che presenta una infiammazione, è bene andare ad indagare se nel distretto siano presenti dei trigger point attivi che, attraverso la loro disfunzione, hanno creato un meccanismo per il quale il rachide cervicale, per accomodare questa problematica, ha modificato il suo modo di muoversi andando incontro ad una infiammazione.
La ricerca dei vari trigger point è affidata non alla palpazione ma attraverso la specifica ricerca attraverso una serie di test funzionali specifici e sviluppati proprio per mostrare in maniera chiara anche al paziente il trigger responsabile del suo dolore.
Rieducazione posturale Mezieres
Attraverso una messa in tensione globale letteralmente “dalla testa in piedi” si ha la possibilità di interagire con quella sorta di binario di tessuto connettivo e muscolare andando a determinare un riequilibrio dell’assetto globale di tutto il corpo. Nel caso della cervicale infiammata serve a ridurre il punto di scarico della tensione della catena muscolare posteriore che, in alcune persone, si scarica proprio nel distretto del collo. Questo permetterà non solo un rapido e duraturo effetto migliorativo della propria postura, ma permetterà inoltre di avere una diminuzione dello stimolo irritativo al collo andando quindi ad agire sull’origine dell’infiammazione.
Fibrolisi meccanica
Con questa particolare tecnica è possibile andare a risolvere in maniera rapida e precisa lo spasmo muscolare che si è venuto a creare a causa del problema infiammatorio.
Infatti attraverso i vari tipi di ganci soft, heavy e specilli sarà possibile andare a rilassare in maniera specifica e con una precisione quasi chirurgica ogni singolo muscolo e donare un rapido effetto di rilascio muscolare e che aiuterà nella guarigione globale del collo.
Vacuum therapy
Prendendo spunto dalla medicina tradizionale cinese, la vacuum therapy rappresenta un ottimo strumento nella cura e nella gestione della cervicalgia. Infatti attraverso un particolare kit composto da una serie di ampolle e di una sorta di pistola aspira aria, sarà possibile creare il vuoto all’interno dell’ampolla.
Questo determinerà non solo una mobilizzazione molto importante dei tessuti sottostanti e della fascia profonda, ma anche creare una rapida e importante vasodilatazione che, attraverso un lavoro sui capillari, permetterà di creare un cambio vascolare nella zona e favorire il deflusso di cellule infiammatorie.
Inibizione del sistema nervoso Autonomo
Partiamo con il chiarire che questo tipo di inibizione non è assolutamente pericolosa, e si intende semplicemente un cercare di riportare il sistema nervoso ad un livello meno “di guardia” e favorendo quindi la sintomatologia dolorosa.
Quando c’è una infiammazione il cervello e tutti i recettori si mettono in allarme; ecco, ciò che si farà è cercare di ridurre questo tipo di “campanello di allerta” e riportare il sistema ad un livello accettabile, andando quindi ad interfacciarsi con specifiche aree del corpo che aiuteranno verso questa inibizione.
Cervicale infiammata: Ecco come dormire
Ma veniamo ora a parlare di un argomento che sta molto a cuore dei miei pazienti nello studio a Roma: come dormire con la cervicale infiammata.
Questo genere di argomento l’ho già trattato nell’articolo su come dormire con il dolore cervicale ma amo comunque affrontare l’argomento anche in un ottica legata alla cervicale infiammata.
Quando Il dolore intenso non ci fa dormire
Quando il dolore da infiammazione della cervicale è intenso, risulta difficile prendere sonno e anche la qualità dello stesso non è dei migliori; risulta quindi molto importante anche poter utilizzare un cuscino adeguato che permette al collo di non avere fastidi o ulteriori stress che aumentino il dolore e il fastidio.
Quale cuscino è meglio usare?
“ma è meglio il cuscino in piume oppure quello di gomma piuma? Meglio in memory oppure in lattice?”
ALT!
Questo genere di richiesta ovviamente è qualcosa di altamente personale che però non si può esprimere a prescindere, ciò che mi viene da consigliare è sicuramente quello di utilizzare un cuscino che non possa portare un ulteriore fastidio durante la dormita notturna.
Il memory foam
Generalmente ai miei pazienti mi viene da consigliare un tipo di cuscino con il materiale in memory foam: questo tipo di materiale infatti ha la peculiarità di essere un tipo di tessuto capace di accogliere il peso della testa e non rimanere rigido nella propria posizione bensì quello di accogliere il peso e non dare una controspinta.
La cosa fondamentale durante la dormita con una cervicale infiammata è anche quella di non posizionare il cuscino in maniera da stare in modo errato con il capo durante la notte.
Mi spiego meglio: passare molte ore della notte in una posizione errata può essere altamente deleterio per il rachide cervicale, in quanto può portare ad uno stress non trascurabile i tessuti molli e i muscoli.
Ho preparato per voi proprio questo genere di immagine molto schematica che servirà proprio per cercare di farvi ricordare come dovete o non dovete dormire.
Ciò che quindi deve essere mantenuta è una linearità tra il rachide cervicale e il resto della colonna spinale; questo ovviamente però si riferisce alla posizione supina che è quello che consiglio di mantenere nei giorni dove c’è il massimo della dolenzia percepita.
Alcuni di voi mi chiederanno: “come faccio però Daniel a rimanere durante la notte a pancia sotto? Di notte magari mi giro e non so come mi metto!”
Una pallina da tennis nel letto?
In realtà una soluzione c’è: potete legarvi con del semplice scotch una pallina da tennis sul vostro sterno prima di andare a dormire. Questo permetterà che se vi posizionerete durante la notte o in posizione supina oppure in decubito laterale non c’è problema, ma se vi metteste a pancia sotto questo farebbe sì che la pallina prema sul vostro petto e quindi sarete impossibilitati a proseguire nella dormita.
Meglio dormire a pancia su
Come ho già accennato è importante quindi anche scegliere la posizione in cui dormire. Il mio consiglio su come dormire con la cervicale infiammata è quello di scegliere o la posizione laterale o la posizione supina; attenti quindi a posizionare il cuscino con il rachide cervicale in asse con il resto della colonna e che non sia squilibrato.
Usare il cuscino anche sotto il collo
Un concetto importante è la corretta posizione del cuscino sul collo: molto spesso infatti mi trovo a correggere miei pazienti che mettono il cuscino a livello solo della testa. ASSOLUTAMENTE NO!
Consiglio quindi di mettere il cuscino alla base del collo, in modo da ricevere un adeguato supporto ed evitare fastidiose tensioni.
Cervicale infiammata: Esercizi
Ora vediamo quali possono essere i rimedi e gli esercizi fai da te per ridurre il dolore cervicale da infiammazione. Precisiamo comunque che ovviamente il miglior tipo di atteggiamento nel caso in cui ci trovassimo di fronte ad una condizione di cervicalgia infiammata, la cosa da fare è rivolgersi ad un fisioterapista esperto.
Vari possono essere gli esercizi che possono esser fatti autonomamente e vi mostrerò alcuni di questi proprio per cercare intanto di alleviare il dolore.
Tecnica Mulligan
Veniamo ora alla terapia di riposizionamento autonomo secondo concetto Mulligan: prendete una cinta di un accappatoio (se riuscite a prendere la cinta ufficiale è meglio per una questione di ergonomicità e sicurezza dei materiali) e portatevela a livello del collo in prossimità dei processi spinosi (i bozzetti vertebrali che sentite). Ora eseguite una inversione con le braccia in cui il lato destro della cinta è tenuto dalla mano sinistra e il lato opposto il contrario.
A questo punto dovete applicare una forza non eccessiva della cinta in direzione verso l’alto con una inclinazione di circa 45° (lo stesso delle superfici articolari delle vertebre cervicali) e, durante la vostra rotazione attiva, dovrete accompagnare il movimento in maniera graduale e costante, senza ostacolarlo nè incentivarlo.
Questo serve a riposizionare le vertebre durante il movimento attivo e cercare di recuperare il range di movimento senza applicare un dolore al paziente.
Vi mostro un video quà sotto molto carino che spiega bene come eseguire il movimento.
I punti trigger
Un altro tipo di esercizio che può essere fatto è quello di andare a sciogliere con una pallina molto dura i punti trigger che si sono venuti a creare per cercare di ridurre anche la componente muscolare che partecipa nella cervicale infiammata. Consiglio spesso questo tipo di esercizio in quanto migliorano la sintomatologia e velocizzano il percorso terapeutico.
Vi mostro un esempio di come la pallina da trigger point può essere usata e come vada applicata sul collo per eseguire una sorta di autotrattamento.
Rimedi naturali per la cervicale infiammata
Veniamo ora ai rimedi della nonna per una cervicale infiammata; questi sono suggerimenti che, accanto ad una fisioterapia adeguata, potranno portare a stare veramente bene. Iniziamo col dire che ovviamente questi integratori devono essere assunti solamente dopo consiglio medico e sotto stretto controllo del vostro specialista di fiducia.
Integratore alla Curcuma
Un potente antinfiammatorio naturale è la Curcuma che viene molto utilizzato in alcune cucine dell’Asia e che si è visto ha una grande azione antiossidante e aiuta nel recupero delle funzioni muscolari.
Questo tipo di integratore viene utilizzato in tutte quelle condizioni infiammatorie come nell’artrosi del ginocchio oppure nelle forme di sacroileite che hanno una componente immunitaria importante.
Cambio di alimentazione
Ricordiamo inoltre come la vera battaglia contro una infiammazione deve esser combattuta a tavola. Solamente attraverso un cambio dello stile alimentare che viene eseguito ogni giorno sarà possibile ridurre il quantitativo di cellule infiammatorie e ridurre in maniera permanente il dolore che ogni giorno si viene a creare all’interno del nostro corpo.