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La tua stabilità mentre cammini o quando stai in piedi non è proprio ottimale e non sai cosa fare…ci ho preso vero?!
Dai, scopriamo insieme tutto quello che devi sapere sulle vertigini soggettive e come fare per stare bene senza disturbi.
Differenze tra vertigini oggettive e vertigini soggettive
Prima di parlare delle possibili cause e dei trattamenti, è bene parlare delle differenze che ci sono tra vertigine oggettiva e vertigine soggettiva.
Le vertigini oggettive sono caratterizzate dalla violenta percezione che tutto il mondo giri intorno a sè, come di essere dentro una centrifuga. Caratteristica è che questo disturbo viene descritto dalle persone come se “il mondo girasse vorticosamente ma io sono fermo”.
Le vertigini soggettive invece sono caratterizzate da un evento magari meno intenso di quelle oggettive ma che invece è rappresentato di essere proprio tu il soggetto che sbarella e che non trova una stabilità.
Non c’è un senso di vortice ma è un forte senso di instabilità soprattutto in testa dove ciò che non va e che non è ben saldo è il paziente e non l’ambiente che gira intorno.
Importante specificare come in entrambi i casi di vertigini possono esser presenti anche dei disturbi correlati che andremo a vedere successivamente e che possono minare ovviamente le attività quotidiane.
Cause della vertigine soggettiva
Andiamo a soffermarci effettivamente sulle cause che possono essere all’origine di questo disagio percettivo soggettivo.
A differenza di quelle oggettive dove il disturbo è spesso generato da problemi all’orecchio interno e alla posizione degli otoliti, nella vertigine soggettiva i problemi possono essere determinati da vari fattori.
- Cervicale: un problema che incorre nella zona cervicale, soprattutto la zona alta cervicale e collegata alla nuca, può determinare vertigini molto importanti.
- Cranio: problemi anche relativi alla testa e ai rapporti che intercorrono con gli altri sistemi possono evocare questi episodi di vertigine che comunque necessitano di approfondimento in base al quadro sintomatologico.
- Mandibola: anche la mandibola fa parte di quelle condizioni che possono dare problemi. Una malocclusione, un click mandibolare oppure uno squilibrio dei muscoli della bocca possono creare questa sensazione di instabilità.
- Occhi: Non solo disturbi relativi all’occhio stesso, ma anche un malfunzionamento della coordinazione dei muscoli dell’occhio può dare una sensazione di movimento durante la marcia o da fermi. Ricordo come questi occhi vanno intesi anche a livello di performance visiva che crea molti problemi come anche mal di testa (in quel caso spesso si parla di vertigine emicranica).
- Stress: anche stress, ansia,depressione o attacchi di panico sono fattori che possono evocare questo tipo di condizioni. Questo perchè il sistema nervoso innalza la propria reattività e il paziente ha parecchi disturbi associati non solo legati a vertigini periferiche bensì anche organiche.
- Problemi cerebrali: se l’orecchio interno è libero (non sono presenti quindi delle vertigini centrali) potrebbe esserci qualche problema che crea questa sensazione di rotazione e attacchi di vertigine. Un esempio potrebbe essere anche una sorta di attacco ischemico che ha coinvolto le aree dell’elaborazione degli stimoli dell’equilibrio oppure patologie come la sclerosi multipla.
- Lingua: la lingua anche è implicata nelle varie forme di vertigini. Essendo un muscolo molto potente, non è raro riscontrare problemi che coinvolgono errati movimenti della testa che sono da attribuire ad un problema motorio della lingua o della deglutizione.
- Trauma: un trauma come magari un colpo di frusta possono evocare vertigini e sensazione di confusione mentale con instabilità. Il problema è da ricercare infatti nella corretta funzionalità dei recettori di posizione e nelle vertebre cervicali.
Diagnosi di vertigini soggettive
Come tutte le cose che riguardano la salute, è fondamentale innanzitutto avere una corretta diagnosi per poter procedere poi ad un trattamento adeguato e ad una cura.
I pazienti infatti devono prima di tutto avere una diagnosi ed il medico adeguato per questo è il medico Otorinolaringoiatra.
Il problema vero però è che spesso l’otorino esegue una valutazione di tutto ciò che riguarda l’orecchio interno, controllando se ci sono problemi. In queste vertigini soggettive però il problema molto spesso non risiede nell’orecchio ma nell’integrazione dei vari sistemi.
Capita spesso nel mio centro a Roma come alcuni pazienti arrivino e sono stati liquidati dai medici otorini con “tutto negativo, non hai nulla all’orecchio”… Sì ma qual’è la diagnosi? Qual’è il motivo per cui il paziente sta così? BOH!
Spesso non si ha una risposta adeguata, vengono liquidati con tutto è negativo, senza una diagnosi nè una strategia terapeutica. Certo, è importante escludere cause primarie, ma è altrettanto importante capire cosa crea questi movimenti della testa e questo senso di instabilità.
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Nel mio studio specializzato in questi disturbi a Roma, ho la possibilità di eseguire alcuni test clinici, palpatori, funzionali per capire effettivamente qual’è l’origine del problema e iniziare un percorso terapeutico efficace.
Farmaci per vertigini
Alcune volte i medici non analizzano completamente le situazioni, analizzando il quadro sintomatologico e suggeriscono dei farmaci per gestire il disturbo, senza andare alla causa dell’episodio di vertigini.
I farmaci che possono essere suggeriti sono quelli che spaziano dagli antistaminici oppure quelli che aiutano la vascolarizzazione dell’orecchio interno.
Il problema è che questi farmaci sono molto efficaci quando la diagnosi è chiara. Poichè c’è un alta incidenza di situazioni in cui il problema non è a carico di un solo organo ma è nell’integrazione di tutti i segnali dai vari distretti, non sempre si hanno buoni risultati.
Ovviamente la corretta diagnosi dovrebbe essere fatta dopo una visita otorinolaringoiatrica oppure dopo una visita neurologica per un corretto inquadramento diagnostico.
Cura per le vertigini soggettive
Nel momento in cui un paziente con una sensazione di vertigine soggettiva viene nel mio studio, la cosa fondamentale è capire quindi l’origine del problema per poi procedere con delle terapie fisioterapiche ed osteopatiche adeguate al suo problema.
Sia che si tratti di vertigine parossistica, vertigini periferiche o una condizione di confusione mentale e testa vuota, è importante capire cosa ha creato il problema e come può essere sistemato.
Essendo specializzato nelle vertigini, nel mio studio a Roma eseguo vari trattamenti in collaborazione anche a dei professionisti sanitari per correggere il disturbo e trovare una vertigini soggettive cura.
Personalmente utilizzo tante tecniche come Fibrolisi meccanica, manipolazioni vertebrali, Strain Counterstrain ecc. per interfacciarmi con il problema del paziente sia a livello cervicale sia del sistema nervoso.
Importante è anche valutare se oltre al distretto puramente cervicale di cui sono specialista ci sono dei disturbi della vista. Sì perchè gli occhi oltre a creare un’errata posizione della testa possono evocare facilmente delle vertigini soggettive attraverso dei riflessi particolari.
Molto spesso invece anche la bocca può creare questa condizione di disagio e che è bene trattare sia con delle fisioterapia specifica sia con degli esercizi da fare a casa; importante infatti la partecipazione attiva del paziente nel percorso di miglioramento.
Non esiste alcun tipo di terapia che funziona senza la partecipazione attiva del paziente con vertigine soggettiva, bisogna effettivamente combattere i meccanismi che hanno fatto venire degli episodi di vertigini e correggere i disturbi fisici che fanno da starter.
Importante è anche l’apporto e il sostegno psicologico che può essere fatto nei pazienti con vertigine rotatoria o soggettiva in quanto spesso si hanno degli attacchi di panico e di ansia. Un aiuto psicoterapeutico è un qualcosa di estremamente importante nei soggetti con disturbi vertiginosi in quanto imparano a gestire l’ansia e a risolvere effettivamente gli alti livelli di stress con della terapia cognitivo comportamentale.
Nel mio studio ho potuto infatti creare una rete di professionisti che dialogano tra loro per capire bene questa condizione medica e affrontarla in maniera adeguata.