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Spondilounicoartrosi

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Indice dei contenuti

Voi non avete idea quante persone si ritrovano ad avere dolore e scoprono, magari con un rx o una risonanza magnetica, che soffrono di Spondilouncoartrosi. Questa patologia degenerativa colpisce le articolazioni della colonna vertebrale, lasciando nelle sue grinfie chi vi è affetto. Ho scritto questa guida proprio per aiutare coloro che cercano sollievo.

La spondilouncoartrosi si manifesta maggiormente nelle regioni lombare e cervicale, compromettendo la qualità di vita di chi ne è afflitto. Movimenti quotidiani diventano un calvario, e il riposo non offre più il conforto di un tempo. Ma conoscere le zone più vulnerabili della colonna è il primo passo verso una strategia efficace.

Questa guida rappresenta tutto ciò che ho appreso nel corso degli anni, curando ogni giorno pazienti con questi disturbi. Cura, trattamenti, consigli e esercizi: ogni paragrafo è un passo verso il recupero della libertà di movimento e del benessere. Sei pronto a reimpossessarti della tua vita? Seguimi in questo viaggio verso il vivere senza dolore.

Cos’è la spondilouncortrosi

La spondiloartrosi, conosciuta anche come spondilouncoartrosi, è una patologia degenerativa che colpisce le articolazioni della colonna vertebrale. Questa malattia riguarda soprattutto i corpi vertebrali e le strutture articolari, come le faccette vertebrali, influenzando la mobilità delle vertebre e generando dolore e limitazione nei movimenti.

Avete presente quella sensazione di sentirsi incastrati oppure di avere un qualche tipo di inceppo “nell’ingranaggio della schiena”? Ecco quella è la spondilouncoartrosi.

Ma perchè si dice così?

La parola è composta dal suffisso “spondilo” che vuol dire vertebra, “unco” che sta a significare quelle escrescenze (cioè quei processi uncinati) che si formano a livello dei corpi vertebrali e che possono irritare i nervi spinali; e “artrosi” per significare quel processo di deterioramento delle superfici articolari e di diminuzione di cartilagine.

Differenze con spondiloartrosi

Ma qual’è la differenza con spondiloartrosi?

È un termine più generico che descrive l’artrosi della colonna vertebrale, senza specificare l’area esatta delle vertebre colpita. La spondilo artrosi può interessare le faccette articolari, le articolazioni tra le vertebre, e può manifestarsi in qualsiasi parte della colonna vertebrale, comprese le regioni cervicale, toracica e lombare. Questa condizione porta a degenerazione, dolore e rigidità ma non si concentra esclusivamente sulle articolazioni uncinate.

Quali distretti coinvolge maggiormente

Abbiamo detto come questa degenerazione comporti un cambiamento strutturale che porta a dei problemi ad alcune vertebre della colonna spinale. Ma quali sono questi distretti colpiti?

In base al segmento vertebrale affetto, i sintomi possono variare notevolmente:

Tratto della Colonna

Sintomi Comuni

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Tipi di trattamenti

Cervicale

Dolore al collo, mal di testa, vertigini, sensazione di sabbia nel collo

Esercizi mirati, terapie manuali con il dr. Daniel Di Segni, Elettromedicali

Toracica

Dolore al petto, difficoltà respiratorie, sintomi viscerali

Gestione posturale, esercizi mirati e modifiche alimentari

Lombare

Dolore lombare, sciatica, sensazione di rigidità

Esercizi terapeutici, supporti lombari, interventi chirurgici

Ovviamente ogni paziente è a sè, con le sue specifiche condizioni. I distretti che nel mio studio capitano più frequentemente sono nella zona del rachide cervicale e in quello lombare con sintomi che però vanno analizzati a fondo e che vanno valutati globalmente anche con un medico.

Fattori aggravanti

La spondilouncoartrosi è una patologia degenerativa che colpisce le articolazioni della colonna vertebrale, dando fastidio anche ai dischi intervertebrali e anche, in alcuni casi, alle radici nervose. Diversi fattori possono contribuire al suo aggravamento:

  1. Stile di vita sedentario: La mancanza di attività fisica può indebolire la muscolatura di sostegno della colonna, accelerando il processo degenerativo.
    • Consiglio: Integrare nella routine quotidiana esercizi mirati per rinforzare la muscolatura e mantenere la flessibilità.
  2. Fattori lavorativi: Stare tutto il giorno seduti su di una sedia oppure occuparsi di carichi molto pesanti possono generare problemi alle vertebre e rigidità della colonna.
    • Consiglio: Adottare tecniche di sollevamento corrette e fare pause attive durante l’attività lavorativa.
  3. Fattori genetici: Una predisposizione ereditaria può giocare un ruolo nello sviluppo della malattia.
    • Consiglio: Effettuare controlli regolari da uno specialista come il dr. Daniel Di Segni e un esame obiettivo frequente se si ha una storia familiare di spondilouncoartrosi.
  4. Comorbidità: Altre condizioni mediche, come obesità e diabete, possono aggravare i sintomi. Questo perchè l’obesità aumenta il carico assiale sui vari tratti della colonna, e il diabete perchè il metabolismo viene a cambiare e ne risentono anche i processi infiammatori che si sviluppano.
    • Consiglio: Monitorare e gestire attivamente queste condizioni attraverso dieta ed esercizio fisico.
  5. Traumi: Incidenti come il colpo di frusta possono aumentare il rischio di spondilouncoartrosi.
    • Consiglio: Cercare immediatamente attenzione medica dopo un trauma per minimizzare le sue conseguenze.

La prevenzione e l’approccio proattivo nella gestione della spondilouncoartrosi sono essenziali per ridurre l’impatto di questi fattori di rischio sulla qualità di vita.

Cura e trattamenti

Prima di parlare dei vari approcci terapeutici per questa condizione, dobbiamo capire che c’è una vasta gamma di situazioni con un differente grado che può far pensare ad un tipo di trattamento rispetto ad altro.

Cura e Trattamenti della Spondilouncoartrosi:

  • Trattamento Farmacologico: Antinfiammatori, miorilassanti o integratori per i nervi (nel caso in cui vengano irritati)
  • Trattamento Non Farmacologico:
    • Fisioterapia: Programmi di esercizi personalizzati per migliorare la mobilità delle vertebre.
    • Terapia manuale: Attraverso manovre correttive come Mulligan oppure tecniche osteopatiche come Strain Counterstrain adottate dal dr. Daniel Di Segni.
    • Tecniche di Rilassamento: Riduzione dello stress su corpi vertebrali e articolazioni come la rieducazione posturale Mezieres.
    • Utilizzo di macchinario per ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione come il CMF

Sono sincero, tratto ogni giorno situazioni e posso dire di avere una specializzazione nella spondilouncoartrosi, offro un approccio su misura che considera le peculiarità di ciascun paziente. Questo non solo ottimizza i risultati ma migliora anche la qualità della vita.

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Il trattamento è comunque sia legato ad una parte attiva che ad un lavoro di trattamento manuale

Rivolgersi a un fisioterapista specializzato è il primo passo verso il recupero della funzionalità e la gestione del dolore, con l’obiettivo di ritornare alle proprie attività lavorative e di vita quotidiana nella maniera più serena e indolore possibile.

Consigli ed esercizi per spondilouncoartrosi

Parliamoci chiaro, la verità è che questa condizione va gestita da un fisioterapista specializzato come il dr. Daniel Di Segni. Molti pensano che basta andare a vedere su internet qualche esercizietto e la situazione migliora da solo. Ciò che è valido per una persona non è detto che sia idonea per un altra. Ma vediamo insieme alcuni consigli che possono esser fatti per chi magari ha sviluppato dei vizi posturali e che determinano una irritazione alle strutture nervose.

Il Dr. Daniel Di Segni mentre tratta ad una paziente un blocco muscolare da spondilouncoartrosi

Consigli pratici:

  1. Svolgere un esame obiettivo e radiografico prima di iniziare qualsiasi routine di esercizi. Anche una semplice RX può essere sufficiente.
  2. Affrontare il percorso terapeutico affidandoti ad uno specialista di questo disturbo, come il dr. Daniel Di Segni
  3. Integrare gli esercizi nella tua routine quotidiana, rispettando la frequenza consigliata.
  4. Prestare attenzione alle reazioni del corpo e segnalare eventuali dolori al terapista.

Esercizi mirati:

  • Stretching: Allevia la tensione muscolare; da eseguire lentamente, mantenendo ogni posizione per almeno 30 secondi. La sensazione che deve essere percepita è quella di una tensione al limite del dolore.
  • Rafforzamento: Migliora la stabilità dei corpi vertebrali; iniziare con poche ripetizioni, aumentando gradualmente. Rafforzare anche il core addominale può essere una buona strategia di gestione.
  • Basso impatto: Come camminare o nuotare, aiuta a sostenere l’attività fisica senza sovraccaricare le vertebre.

Frequenza consigliata:

  • Almeno 3 volte a settimana, preferibilmente tutti i giorni.

Precauzioni:

  • Non forzare i movimenti o continuare l’esercizio in presenza di dolore acuto.

Una valutazione iniziale e un monitoraggio continuo sono imprescindibili per modulare l’intensità e la tipologia di esercizio in base ai progressi e alle eventuali limitazioni individuali.

Riguardo Daniel Di Segni
Daniel Di Segni
Nel mio Studio “Cervicale e Vertigini” di Roma, investo moltissime risorse economiche e professionali per permettere al paziente di avere una fisioterapia di qualità ed individuare il miglior percorso riabilitativo per la singola esigenza e situazione del paziente riducendo quindi il numero delle sedute fisioterapiche.

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